Coronavirus, il Premier Conte: “Tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo”

Il Capo del Governo, in una lunga intervista, parla delle risposte messe in campo dal suo Esecutivo per affrontare l’emergenza sanitaria e della battaglia che attende l’Italia sui tavoli di Bruxelles.

Premier Conte, rifarei tutto - Leggilo. org

 

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais, ha mandato un messaggio all’Europa sui rischi sanitari, sociali ed economici del Covid-19. Come scrive Repubblica, Conte ha difeso l’operato dell’Esecutivo, più volte criticato per la scarsa reattività mostrata dinanzi all’emergenza. Ha spiegato Conte: “Se potessi tornare indietro, farei di nuovo tutto allo stesso modo. Ora è il momento dell’azione e della responsabilità, poi verrà quello delle critiche”. Ma le critiche sono molte: dalle mancate zone rosse totali richieste dalla Regione Lombardia alla mancanza di materiale protettivo per il personale sanitario italiano, il Premier è sotto un fuoco incrociato. Ma, ha accusato, non vi è stata grande collaborazione dall’opposizione e dalle altri istituzioni del Paese: “C’è un grande dibattito pubblico in Italia ma nessuno ha proposto una soluzione alternativa a quelle che abbiamo adottato che abbia avuto una base e un supporto reali”.

L’allentamento delle misure di restrizione, che saranno prorogate presumibilmente per altri 15 giorni dopo la scadenza, non può essere soggetto ad una valutazione politica, ma soltanto ad una valutazione scientifica. Come ha spiegato il Capo del Governo, si valuterà, di volta in volta, a seconda dei dati della curva dei contagi, la riapertura di alcuni settori chiusi. Ma sarà, ad ogni modo, un’apertura graduale, a scaglioni, e varierà da zona a zona. Il Governo sta lavorando in tal senso: “La serrata delle attività produttive è “una misura durissima del punto di visto economico e non può prolungarsi troppo”. E continua: “Per scuole e università, invece, si possono introdurre modifiche affinché gli studenti non perdano l’anno o l’esame”

Come aggiunge Il Corriere della Sera, il Premier Conte, con l’intervista a El Pais, cerca di tendere una mano all’inaspettato alleato spagnolo in Europa. Bruxelles ha già deliberato la sospensione del Patto di Stabilità, data l’emergenza sanitaria, ma l’opposizione, di Olanda e Germania su tutte, agli Eurobond, potrebbero frenare la ripresa economica dei Paesi più colpiti dall’epidemia. Spiega Conte: “In questo momento in Europa si gioca una partita storica. Alcuni Stati ragionano con mentalità vecchia. L’Italia non chiede di condividere il debito pubblico accumulato. Tale debito rimarrà in capo a ciascun Paese”. E avverte: “Gli istinti nazionalisti, in Italia, ma anche in Spagna e altrove, saranno molto più forti se l’Europa non è all’altezza del compito”. Il Presidente avverte anche gli altri membri UE che la pandemia non risparmierà nessuno e che, le misure adottate dall’Italia per affrontare l’emergenza, saranno necessarie per tutte.

Conte si accoda al Presidente spagnolo Pedro Sanchez, che aveva parlato di crisi simmetrica ed eccezionale, chiedendo una reazione unitaria dell’UE. Si parla infatti di Piano di Ripresa Europea e di Re-Investimento, che dovrebbe sostenere l’economia comune degli Stati membri, con l’introduzione inoltre del debito comune europeo. Conclude Conte: “Il problema non è quando si uscirà dalla recessione ma uscirne il prima possibile. Il tempo è fattore chiave, c’è la massima urgenza”.

 

Fonte: Repubblica, Il Corriere della Sera

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