Coronavirus, 600 euro al mese per un’Italia allo stremo. Ma l’INPS va in tilt e blocca le domande

Il sito dell’Inps è andato in tilt per le troppe richieste, tutte insieme, del bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi. Inoltre, a causa di disfuzioni tecniche, alcuni utenti hanno potuto accedere ai profili altrui.

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Come comunicato nei giorni scorsi, a partire da mercoledì 1 aprile è possibile fare richiesta, sul sito dell’Inps, del bonus di 600 euro riservato a lavoratori autonomi come artigiani,commercianti e coltivatori diretti. Possono beneficiarne inoltre liberi professionisti con P.Iva, lavoratori stagionali e occasionali e lavoratori del mondo dello spettacolo. Secondo le stime il bonus interesserà almeno 5 milioni di persone. Siccome il 31 marzo era uscita la notizia che l’Inps avrebbe tenuto conto dell’ordine cronologico delle richieste, va da sé che tutti si sono affrettati. E a causa del gran numero di richieste effettuate tutte nello stesso momento, il sito dell’istiturto di previdenza è ben presto andato in tilt già a partire dalle prime ore della mattinata. Anzi il sito risultava praticamente bloccato già dalla sera del 31 marzo. Il presidente dell’Inps, il dottor Pasquale Tridico, ha dichiarato all’Ansa che dalla 1 di notte fino alle 8.30 circa del mattino sono state efettuate 300 richieste. Mentre a partire dalla mattina del 1 aprile l’istituto di previdenza ha inizato a ricevere 100 domande al secondo. Per questa ragione Tridico ha voluto invitare gli utenti a non avere fretta perché, intanto, sarà possibile fare richiesta per tutto il periodo di durata della crisi legata al Coronavirus.

L’indennità dei 600 euro prevista per questa emergenza non è cumulabile con la pensione, con il Reddito di cittadinanza, con la Ape sociale né con la pensione d’invalidità. Mentre non ci sono problemi per i lavoratori stagionali e per quelli del mondo dello spettacolo che percepiscono la Naspi. Oltre al bonus di 600 euro sul sito dell’Inps è inoltre possibile richiedere anche il voucher da 600 o 1000 euro per far fronte alle spese della baby sitter a cui molti genitori hanno dovuto ricorrere. E’ altresì possibile fare richiesta di attivazione del congedo parentale di 15 giorni per i genitori con figli di età pari o inferiore a 12 anni. Insomma la carne al fuoco è davvero tanta e, per questa ragione, il sito sta facendo impazzire sia chi ci lavora sia chi sta tentando da ore di accedere ma senza successo.

Oltre a ciò si è verificato un altro grosso problema. Molti utenti – spiega la Repubblica – hanno denunciato il fatto che il sito faceva accedere alle schede personali di altre persone. In pratica con le proprie credenziali ci si è ritrovati dentro il profilo di altri utenti e sono stati  resi pubblici dati sensibili e informazioni personali. Secondo l’Inps, il “buco” della privacy nei sistemi è durato cinque minuti. E’ subito intervenuta, a rassicurare gli utenti, la vice presidente dell’Inps, Maria Luisa Gnecchi: “E’ una cosa gravissima che non deve succedere e sarà oggetto di verifica”. Gnecchi ha anche aggiunto che nessuno perderà il sussidio. Ha precisato che se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate.

Nel frattempo l’incidente viene discusso a tavolo del confronto fra opposizioni e Governo. Qui il premier Giuseppe Conte – davanti a Meloni, Salvini, Tajani e Maurizio Lupi – legge un post in cui il leader della Lega lancia un allarme: “Il governo corra ai ripari o finisce male”. E commenta “Matteo, questo è soffiare sul malcontento, alimentare disordine sociale, una cosa diversa dal confronto che stiamo facendo qui“. Salvini replica: “se il sito Inps è in tilt … è in tilt”. Dopo, a vertice concluso aggiunge: “E’ inaccettabile che i dati di migliaia di italiani vengano messi in piazza“. Conte, scrive Rainews, ha, sopo lo stesso vertice, riferito quanto sostenuto dall’Istituto previdenziale, ovvero che i problemi sono dovuti al fatto che il sito è stato hackerato.

 

Fonte: Repubblica, Ansa, Rainews

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