Per i debiti prodotti dal Coronavirus, diamo in pegno i nostri Palazzi, dice Luigi Zanda

Il senatore Dem Luigi Zanda, per far fronte alla crisi economica post Coronavirus, propone di dare come pegno, in cambio di aiuti, il patrimonio immobiliare dello Stato.

Zanda e Zingaretti - Leggilo.org

Il Coronavirus desta molte preoccupazioni non soltanto per il presente, per la salute, ma anche per il futuro, per l’economia del nostro Paese. Qualche giorno fa l’istituto finanziario Goldman Sachs ha ipotizzato per l’Italia un crollo del Pil dell’11,6% nel 2020. E una crescita del debito pari al 10% del Pil. In tanti, politici, imprenditori ma anche comuni cittadini e piccoli risparmiatori, si stanno chiedendo quale sarà il futuro del nostro Stivale. E c’è chi comincia ad avanzare ipotetiche soluzioni. Per l’ex premier, oggi leader di Italia Viva, Matteo Renzi, la soluzione è riaprire tutto al più presto: fabbriche e scuole. Mentre il senatore e tesoriere del Partito Democratico, Luigi Zanda – in un’intervista alla Repubblica – ha avanzato un’idea alquanto originale: dare in pegno i Palazzi del potere. In pratica Zanda sostiene che se l’Europa non ci aiuterà allora dovremo agire da soli. Concetto espresso dallo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma per avere dei prestiti  sarà necessario dare ottime garanzie. E, secondo il senatore, la migliore garanzia sono gli immobili di proprietà statale come Montecitorio, sede della Camera dei deputati, o Palazzo Chigi, sede del Governo. Ma anche altri edifici che al momento ospitano teatri, musei, uffici e sedi di grandi istituzioni. Queste le parole schiette del tesoriere dei Dem: “Siamo in guerra. E poi si tratta di garanzia, non di vendita”.

Ma le proprietà immobiliari dello Stato raggiungono un valore di 60 miliardi. Non sufficiente come garanzia probabilmente. E allora Zanda propone di aggiungere come pegno anche i beni degli enti locali e delle Regioni che valgono circa 300 miliardi. Insomma: un’ipoteca su tutta l’Italia quello che il senatore propone. La sua idea è che questo potrebbe salvare il Paese dalla cessione della sovranità: “Meglio dare in garanzia i nostri beni pubblici piuttosto che affidarsi alla Troika che vorrebbe dire cedere la sovranità”.

Alla proposta del senatore Zanda – riferisce Adnkronos – ha replicato il leader della Lega Matteo Salvini:Ci vogliono far fare la fine della Grecia. No grazie, noi non faremo la fine della Grecia. Giù le mani dalle riserve auree dell’Italia”. E in un post su Facebook ha definito “delirante” la proposta del senatore del PD. Ma le pesanti critiche a Zanda sono arrivate anche dagli alleati di Governo. Infatti – riferisce Il Tempo – il deputato Cinque Stelle Pino Cabras ha definito il Dem un traditore: “Siamo in tempi di guerra? In guerra appaiono sempre i disertori, non solo quelli mossi da obiezioni di coscienza, ma anche i traditori. Il senatore Zanda è un disertore del secondo tipo. La sua proposta di svendere tutto  è perfettamente in linea con il suo retroterra prodiano-draghiano”. 

Delirante! Il PD vuole svendere i gioielli dello Stato per ricevere aiuti dall’Europa, tra cui porti, aeroporti e spiagge.
Non è uno scherzo, purtroppo.
Ma vi rendete conto in che mani siamo???
Altro che interviste demenziali, datevi una mossa.

L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali, il seguente testo "la Repubblica Zanda: "Per la ricostruzione pronti a dare in pegno Montecitorio e Palazzo Chigi" Sta pensando alle spiagge? "Non alle parti indisponibili, poi anche ai porti agli aeroporti". 28.03.2020 28.03 2020 Partito Democratico DELIRIO DEL SENATORE PD "DOVE PRENDERE I SOLDI? DIAMO IN GARANZIA PORTI E AEROPORTI ITALIANI""

Fonte: Repubblica, Adnkronos, Il Tempo, Matteo Salvini Facebook

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