Coronavirus, strage in una casa di riposo: muoiono 44 persone in pochi giorni

La casa di riposo Residenza Borromea – Rsa di Mombretto – alle porte di Milano è divenuta un vero e proprio focolaio di Coronavirus. Sono infatti decine le vittime accertate. 

Sono  41.035 le persone risultate positive al virus, in Italia, con un totale di 3.405 persone decedute. Questi i dati riportati nell’ultimo bollettino medico fornito dalla Protezione civile, datato 19 marzo, e reperibili come sempre sul sito ufficiale. I numeri sono in continua cresciuta e ogni ora che passa aumentano non solo le paure e le angosce delle persone, ma anche le domande che contribuiscono ad alimentare isteria e panico. Come sappiamo, tra le fasce d’età più a rischio ci sono gli anziani, causa la debolezza del loro sistema immunitario e la possibile presenza di patologie che possono essere aggravate dal virus. Eppure, nonostante le misure di prevenzione adottate, proprio le persone anziane sono tra le più colpite.

Solo quattro giorni fa, lunedì 16 marzo, un comune di Bologna –Medicina – ha fatto parlare di sé per il contagio avvenuto all’interno di un centro anziani: oltre 70 contagi, più di 100 persone in isolamento e 9 morti. Una situazione che si è ripresentata in maniera simile nella casa di riposo “Mombretto”, a Mediglia, un comune in provincia di Milano. Come riporta anche il Giorno, nelle ultime settimane la struttura ha contato ben 44 decessi a causa del Coronavirus, quasi un terzo dei posti letto presenti. Ad annunciarlo è stato il Primo Cittadino Paolo Bianchi, con una lettera datata 16 marzo 2020, arrivata dopo giorni di silenzio in cui non erano state fatte trapelare notizie per non allarmare i parenti.

Cinzia Bisogni, la cui mamma è tra gli ospiti della struttura, ha denunciato quanto accaduto: “Non hanno voluto darci i numeri ufficiali, ma fra noi familiari ci parliamo e vediamo cosa sta accadendo”, ha detto la donna. “Pare un lazzaretto. Io posso vedere mia madre solo da dietro la finestra della stanza in cui è ricoverata al primo piano. Dalla strada la saluto e cerco di farle coraggio. Sono disperata“, ha proseguito. Una situazione che, purtroppo, stanno vivendo moltissimi italiani in questo periodo.

La struttura era già stata messa in isolamento il 23 Febbraio, quando erano stati evidenziati 4 possibili contagiati. Da quel momento i ricoverati e il personale socio-sanitario sono stati tutti sottoposti a tampone. L’appello lanciato dalla Regione, per cercare di limitare i danni e preservare una fascia di popolazione a rischio, resta quella di non uscire di casa. Specialmente, ma non solo, se si è anziani.

Simona Contaldi

Fonti: Protezione civile, il Giorno

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