Coronavirus, il dramma della città di Bergamo: le camere mortuarie sono sature

La città lombarda vive in questi giorni ore difficilissime e l’ospedale cittadino è quasi al collasso. Il Sindaco Gori ha chiesto al Governo più coraggio nelle decisioni. 

Coronavirus, a Bergamo camere mortuarie piene e mancano medici ed infermieri per gli ospedali - Leggilo.org

Continua a crescere il numero dei contagi nel Paese. Nel quotidiano bollettino diramato da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, si attesta che il numero dei positivi al Covid-19 è salito a 12.839, mentre sono 1.258 le persone dichiarate totalmente guarite; sono invece 1.016 i decessi. La regione più colpita è la Lombardia, epicentro del primo focolaio nella provincia di Lodi, con 6.896 casi accertati. Ma, attualmente, la situazione più critica si verifica nella città, e nella provincia, di Bergamo. Come spiega Fanpage, nella città lombarda i decessi sono arrivati a 142, con 1814 casi di positività. Il caso bergamasco dimostra come, la lentezza dell’approvazione di alcuni provvedimenti, primi tra tutti l’istituzione della zona rossa nel primo Decreto, che valeva allora soltanto per i Comuni nel lodigiano, possa creare danni enormi. L’Ospedale più grande di Bergamo, il Giovanni XXIII, è in gravissima difficoltà, ed la prova di come, un alto numero di contagiati, possa mandare in tilt i presidi ospedalieri del territorio.

Il numero elevato dei decessi per Coronavirus, unito alle altre morti per diverse cause, ha di fatto saturato le camere mortuarie degli ospedali e del cimitero, costringendo l’Amministrazione cittadina ad aprire anche il la chiesa del cimitero, dove vengono ospitate oltre 40 bare. A questi eventi drammatici si aggiungono altri gravissimi problemi. Come riporta Il Messaggero, l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ha lanciato un appello: si cercano disperatamente medici e infermieri, anche altri operatori sanitari e psicologi. Lo spiega Massimo Giupponi, direttore dell’Agenzia: “Ci rivolgiamo ai bergamaschi in pensione e che hanno voglia di mettersi a disposizione con la propria professionalità per quel senso di appartenenza e di solidarietà che è nel Dna della nostra gente”. Tutti i professionisti in pensione, sanitari e affini, sono i benvenuti, dunque. Continua il direttore: “Abbiamo aperto l’indirizzo di posta elettronica “iocisonoats-bg.it” a cui inviare il proprio curriculum. Chiediamo a chi si candida di specificare nell’oggetto la propria professionalità, al fine di agevolare la selezione e il ‘reclutamento’ dei vari professionisti”.

Il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha criticato aspramente l’ultimo Decreto emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ha spiegato Gori: “Restano aperte tante attività di lavoro, dalle imprese agli studi professionali. Ci saremmo aspettati qualcosa in più“. Come il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, il primo cittadino di Bergamo ha spinto sul Governo per la chiusura totale di qualsiasi attività. Richiesta che però non è stata accettata.

 

Fonte: Fanpage, Il Messaggero

 

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