Coronavirus, in Italia il terzo focolaio del mondo: superati i casi iraniani

In Italia aumentano i numeri degli infetti mentre l’OMS rivede al rialzo le stime di mortalità del virus. Fuori dall’Oriente, il nostro Paese ha registrato il più alto numero di contagiati.

Coronavirus, un mese fa il Ministro Speranza parlava di allarmismo - Leggilo.org

Sal il numero dei contagi nel nostro Paese. Come riporta Il Corriere della Sera, sono 3.858 i casi registrati in Italia di Coronavirus. Un numero enorme che porta il nostro Paese ad essere il terzo focolaio più grande del mondo, con casi accertati che superano anche l’Iran. L’Italia è il più grande Paese, fuori dalla zona Cina-Corea del Sud ad avere il maggior numero di infetti. Una situazione che potrebbe divenire insostenibile, come dimostrano i tantissimi allarmi dell’Autorità Sanitaria che temono il collasso del Sistema Sanitario Nazionale. Il Coronavirus, come abbiamo imparato in queste settimane è molto contagioso e, in specifici e in minor casi, richiede un ricovero sanitario e in casi gravissimi urge la terapia intensiva.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivisto le percentuale di mortalità del nuovo virus, fissandola al 3.4%. Dati che pongono il nuovo virus ben oltre la percentuale fissata all’1% dei casi di mortalità dell’influenza stagionale, alla quale molti esperti del settore, in queste settimane, l’avevano paragonata. Una situazione che si sta mostrando ben più grave del previsto e che dimostra come l’organizzazione e la prevenzione non abbiano funzionato. Facciamo un passo indietro. Era il 30 gennaio e nella comunicazione alla Camera sulle notizie dei contagi che provenivano dalla Cina, il Ministro della Salute Roberto Speranza, come riporta Fanpage, si mostrava ottimista sugli sviluppi: “Anche se è al pari della SARS, la stanno trattando come la peste. Noi siamo in costante collegamento con l’Oms. Tra i Paesi occidentali l’Italia è la più fornita e la più attenta”.  Continuava il Ministro nell’informativa a Montecitorio: “L’operato del ministero è in linea con quanto raccomandato dall’Oms, il quale ha fornito alcune raccomandazioni per essere preparati al contenimento, all’isolamento e alla gestione dei casi, tutti aspetti già coperti dalle misure adottate”.

Le misure adottate dal Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono state in realtà criticate da più parti. In particolar modo la scelta di non sottoporre alla quarantena obbligatoria tutte le persone provenienti dalle zone cinesi interessate dal virus. Lo stesso Walter Ricciardi, da poco nominato consulente proprio del Ministro Speranza, criticò la decisione, parlando di provvedimenti inappropriati contro il contagio. Il blocco dei voli da e per la Cina non ha sortito gli effetti sperati, dal momento che le persone non sono state sottoposte alla quarantena dei 15 giorni previsti dall’incubazione. Molti potrebbero essere stati asintomatici. Ormai è divenuta opinione univoca dei virologi del Paese che ci troviamo dinanzi alla seconda o terza generazione dei contagi e sarebbe dunque davvero difficile trovare il cosiddetto paziente zero.

 

Fonte: Il Corriere della Sera, Fanpage

 

 

 

Impostazioni privacy