Coronavirus, la Lombardia si prepara ad una nuova ondata di contagio

La Regione Lombardia, la più colpita dal nuovo Coronavirus, ha avviato disposizioni per le collaborazioni con le strutture private sul territorio. Pronte anche le caserme se il numero dei contagiati dovesse divenire insostenibile per il SSN. 

Coronavirus lombardia - Leggilo

Sale il numero dei contagiati nel Paese e, conseguentemente, iniziano a scarseggiare i posti letto. Per non essere impreparati all’arrivo del picco degli infetti, la Regione Lombardia sta studiando un programma che coinvolga anche le strutture ospedaliere private. Nei giorni scorsi il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha varato il Decreto Emergenza, inizialmente una sospensione dei tributi, per le zone colpite dalla crisi sanitaria. Ulteriori interventi arriveranno se dovesse protrarsi l’emergenza.

Come spiega Repubblica, il Governatore Attilio Fontana e la sua Giunta hanno già un preliminare accordo con le aziende sanitarie private. Sono diversi i problemi da risolvere: innanzitutto, spostare i pazienti affetti da pesanti patologie dagli Ospedali impegnati in prima linea nella “zona rossa” –  come quello di Lodi, Crema e Cremona – in posti più sicuri. Servono poi altri posti letto di terapia intensiva visto che, nei casi più gravi, i pazienti vengono ricoverati in tale reparto. In terzo luogo, servono altri medici e infermieri che potrebbero essere “prestati” dal privato.

A Palazzo Lombardia, Fontana e l’Assessore al Welfare Giulio Gallera hanno incontrato rappresentanti di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Assolombarda. C’è la disponibilità delle categorie a supportare il Sistema Sanitario Nazionale. Come spiega Virginio Bebbe, dell’Aris: “In Lombardia abbiamo 16 mila operatori nelle nostre strutture, possiamo offrire un buon contributo. Noi operiamo no profit e senza scopo di lucro: abbiamo già rinviato tutte le operazioni non urgenti e attrezzato le nostre strutture per accogliere i malati”. 

Se anche questo non dovesse bastare – e potrebbe accadere dal momento in cui saranno necessari spazi per gli ammalati di coronavirus che non presentano gravi sintomi ma che non possono ricorrere alla quarantena domiciliare, il Governo ha pronto un piano B. Come racconta Il Giornale, il Ministro della Difesa Roberto Guerini ha valutato insieme ai vertici del Comando Operativo di Vertice Interforze la disponibilità delle strutture militari. Sarebbero 80 le caserme da allestire per accogliere tutti i pazienti, con quasi 6.600 posti letto. Un allarme reale, lanciato anche da Carlo Palermo, Segretario Nazionale di Anaao Assomed, il più grande sindacato italiano dei medici: “Nei reparti di terapia intensiva e malattie infettive serve un numero maggiore di posti letto. In tutta Italia ce ne sono 5.100 i posti di terapia intensiva, non sono sufficienti”. E conclude: “Bisogna organizzare immediatamente delle tensostrutture fornite dalla Protezione Civile da dedicare esclusivamente ai contagiati da Coronavirus”.

Fonte: Repubblica, Il Giornale

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