“300 mila euro per un vecchio monologo” Roberto Benigni beffa tutti a Sanremo

I telespettatori insorgono perché l’attore Roberto Benigni, per la sua presenza al festival di Sanremo, ha chiesto un compenso da capogiro per recitare un monologo vecchio.

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Sanremo 2020 continua ha infervorato gli animi più che mai. E non tanto per le canzoni quanto per le provocazioni di alcuni cantanti in gara come Achille Lauro e per gli interventi degli ospiti. La prima serata è stata aperta dal monologo della giornalista palestinese Rula Jebreal, invisa a molti per aver definito, in passato, “fascisti” gli italiani. E ha visto un giovane Achille Lauro denudarsi sul palco dell’Ariston per riprodurre la svestizione di San Francesco dipinta da Giotto. La seconda serata ha visto esibirsi il rapper Junior Cally, al centro di polemiche da parte di associazioni femministe in quanto, nei testi degli anni scorsi, usava frasi sessiste e irrispettose del mondo femminile. Nella terza serata di Sanremo, invece, è statottore toscano Roberto Benigni a far parlare di sé. Come riferisce TgCom24, Benigni ha incentrato il suo lungo monologo sul “Cantico dei Cantici”. Il conduttore Amadeus ha introdotto Benigni con grande enfasi dichiarando che, averlo lì, era come un sogno che diventava realtà.

L’attore, prima di esibirsi, si è lanciato in una lunga presentazione e ha puntualizzato che il Cantico non era mai stato cantato prima in televisione: “Ho cercato a lungo il canto più bello di tutti. E alla fine l’ho trovato e ve l’ho portato questa sera a Sanremo”. Ma purtroppo le cose non stavano così. Infatti, attraverso un video di Youtube, si è scoperto che già nel 2006, su Sat2000, venne trasmesso un recital dello stesso Roberto Benigni identico al suo intervento a Sanremo. Ciò ha immediatamente suscitato dure polemiche. Non solo Benigni ha mentito e ha portato all’Ariston un monologo vecchio. Ma ciò che ha fatto maggiormente arrabbiare i telespettatori è il cachet da capogiro che l’attore ha chiesto per riproporre un qualcosa di già sentito. Benigni, infatti, per la sua partecipazione a Sanremo ha chiesto la bellezza di 300.000 euro. Fino alla fine i vertici Rai non sapevano se accettare ma, poi hanno ceduto in quanto la presenza del premio Oscar ha attirato un gran numero di sponsor e fatto impennare lo share di ascolti.

L’unica “battuta nuova” portata in scena all’Ariston è stata quella sulla citofonata. Riagganciandosi alla citofonata fatta dal leader della Lega, Matteo Salvini, nella periferia di Bologna. Come riferisce Il Giornale, Benigni ha esordito dicendo: “Non solo televoto, giuria demoscopica…quest’anno al festival di Sanremo si può votare anche via citofono…Basta citofonare e chiedere: in via Matteotti c’è uno che canta?”. 

In difesa di Benigni è intervenuto il blogger Pietro Raffa che su Twitter ha scritto: “Provate voi a fare 40 minuti di monologo a braccio e poi ne riparliamo“. Di contro ha replicato l’influencer Selvaggia Lucarielli: “Dammi 300.000 euro per 40 minuti e te lo faccio pure appesa al lampadario”.

 

Pietro Raffa

@pietroraffa

Provate voi a fare 40 minuti di monologo a braccio e poi ne riparliamo

Fonte: TgCom24, Il Giornale, Pietro Rafa Twitter

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