Sanremo, Junior Cally non chiede scusa per la violenza sulle donne

Il rapper Junior Cally, in gara al festival di Sanremo, non chiede scusa per i suoi testi passati in cui utilizzava un linguaggio sessista. La Lega attacca il rapper e il direttore artistico Amadeus.

sanremo junior cally lega

Il festival di Sanremo 2020 non si sa se verrà ricordato per i brani in gara. Ma certamente non verrà mai dimenticato per tutte le polemiche che ha suscitato. La prima notizia che fece indignare molti fu la presenza – smentita e di nuovo confermata – della giornalista palestinese Rula Jebreal che si è esibita in un monologo proprio durante la prima serata del festival. Aspre polemiche anche per le parole del conduttore Amadeus che ha sottolineato solo la bellezza delle conduttrici che lo affiancano oscurandone, invece, l’intelligenza. Non sono mancate le critiche per le indiscrezioni sui compensi richiesti da alcuni ospiti come l’attore Roberto Benigni. Ma anche i cantanti in gara fanno a gara – per restare in tema – su chi sconvolge maggiormente il pubblico. Se il cantante romano Achille Lauro  ha scandalizzato gran parte del mondo cattolico per la sua rivisitazione sacrilega della svestizione di San Francesco, il rapper Junior Cally, fa balzare dalla poltrona per i suoi testi. Non tanto per il testo presentato quest’anno al festival – dal titolo “No grazie” –  quanto per quelli del passato. Nei suoi brani passati, infatti, il rapper utilizzava frasi in cui sminuiva e offendeva l’universo femminile, parlava di violenze e non sdegnava un linguaggio sessista. Diverse associazioni femministe, per protestare contro la presenza di Cally al festival della canzone italiana, gìà da tempo hanno lanciato sui social la campagna “boicottiamo Sanremo”. E contro la presenza del rapper – riferisce Il Giornale – è intervenuta anche la Lega. Alcuni senatori della Lega in vigilanza Rai, infatti, hanno inviato un comunicato nel quale hanno scritto che il festival della canzone italiana dovrebbe promuovere valori positivi e aiutare nella costruzione di modelli culturali sani. Mentre la presenza di Junior Cally è una grave mancanza di rispetto verso tutti, soprattutto verso le donne.

Il rapper dal canto suo – riporta Il Corriere della Sera – non si scusa per i suoi testi che, anzi, ritiene siano un elogio della non violenza. Queste sono state le sue dichiarazioni “Io non rinnego nulla e riscriverei esattamente tutto ciò che ho scritto. Chi mi critica non capisce nulla di rap. Io con questo linguaggio domino le classifiche”Junior Cally, che da poco ha calato la maschera di diamanti per mostrare il suo volto, sostiene di non aver alcuna responsabilità se taluni, ascoltando le sue canzoni, poi si lanciano in azioni criminali ai danni delle donne. E il giovane ci tiene a ribadire anche il suo odio verso i due Mattei della politica: uno, Matteo Salvini, definito “un razzista che pensa ai mojito“, l’altro, Matteo Renziun liberista che perde e rifonda partiti“.

E anche il testo che il rapper ha portato all’Ariston, pur non essendo sessista, è risultato offensivo nei confronti delle forze dell’ordine. Infatti il rappresentate del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), Gianni Tonelli, ha commentato: “Invito gli italiani a cambiare canale quando sul palco entrerà Junior Cally”.

Fonte: Il Giornale, Il Corriere della Sera

Impostazioni privacy