Regionali, M5s a pezzi: ora si torna a parlare del figlio di Grillo indagato per stupro

Il figlio di Beppe Grillo è accusato, insieme ad altri tre ragazzi, di aver violentato una studentessa di 19 anni nella villa di Porto Cervo del padre.

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Lo scorso 16 luglio, nella villa di Porto Cervo di Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento Cinque Stelle, una studentessa di 19 anni dichiarò di essere stata stuprata da 4 ragazzi. Tra i suoi stupratori – come ha riferito Il Secolo XIX – ci sarebbe anche il figlio di Beppe Grillo, Ciro Grillo. La ragazza è di orgini scandinave e oltreché studiare fa anche la modella. Avrebbe conosciuto Ciro Grillo e i suoi 3 amici, anch’essi genovesi, durante una serata al Billionaire, rinomata discoteca di  Porto Cervo. La ragazza non denunciò subito l’accaduto ma dopo circa 10 giorni, quando si recò dai Carabinieri di Milano accompagnata dalla madre. Raccontò di essere stata invitata nella villa di Grillo, insieme ad una sua amica, da uno dei suoi aggressori. Lì l’avrebbero incitata a bere vodka per farla ubriacare. Poi, trascinata in camera da letto, la ragazza sarebbe stata obbligata a fare sesso con tutti e 4 i ragazzi, a turno.

Ciro Grillo, così come gli altri tre presunti stupratori, si sono sempre dichiarati innocenti. Tutti e quattro i ragazzi, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria  e Ciro Grillo hanno ammesso di aver consumato rapporti sessuali con la studentessa/modella 19enne ma hanno sempre dichiarato che si trattava di rapporti consenzienti. E il fatto che la 19enne abbia atteso 10 giorni prima di recarsi a denunciare è uno dei punti cardine su cui gli avvocati della difesa hanno sempre fatto leva. Ora il Tribunale di Tempio Pausania dovrà valutare le perizie sui telefoni dei quattro ragazzi.

E questa terribile vicenda accaduta a luglio, fece presto ad arrivare nelle aule del Parlamento. Infatti – come riportava Adnkronos – a settembre,in previsione del voto sul taglio dei parlamentari, misura fortemente voluta dai grillini, il critico dell’Arte Vittorio Sgarbi, dal gruppo misto intervenne e disse: “I Cinque Stelle stanno ricattando tutti con la minaccia di far cadere questo Governo illegittimo se non si vota quello che vogliono loro. Stanno compiendo un vero e proprio stupro parlamentare. Esattamente come quello avvenuto nella villa di Porto Cervo del loro fondatore Beppe Grillo”.

Tuttavia, dopo l’exploit di Vittorio Sgarbi in Parlamento, per mesi non si è più sentito parlare di questa vicenda. Soprattutto durante la campagna elettorale in Emilia Romagna e in Calabria, i media e i Telegiornali hanno, per così dire, “dimenticato” l’accusa di stupro a carico di Ciro Grillo. Ora che i giochi ormai sono stati fatti e, almeno in Emilia, hanno vinto gli alleati Dem, la stampa torna ad occuparsi del caso.

Fonte: Il Secolo XIX, Adnkronos

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