Graziano Delrio: “Dobbiamo riaprire i centri di accoglienza per i migranti”

Il capogruppo dem alla Camera spinge per la cancellazione dei Decreti Sicurezza voluti dall’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini. E annuncia le prossime mosse del Pd in Maggioranza. 

Delrio: "Pd proporrà in Maggioranza smantellamento Decreti Sicurezza" - Leggilo.org

In una lunga intervista a Repubblica, l’ex Ministro ed oggi capogruppo a Montecitorio del Partito Democratico Graziano Delrio, ha parlato delle prossime mosse dei dem per arrivare allo smantellamento dei Decreti Sicurezza voluti dal leader della Lega Matteo Salvini e approvati dal precedente Governo giallo-verde. Dalle parole dell’esponente democratico si evince la volontà del partito guidato da Nicola Zingaretti di andare ben oltre le modifiche, seppur importanti, proposte dal neo Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Ma per arrivare alla cancellazione dei Decreti occorre imboccare una strada lunga e tortuosa, dal momento che non appare di certo scontato l’appoggio del Movimento 5 Stelle che, insieme allo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non ha mai rinnegato il lavoro fatto sul tema immigrazione con il precedente alleato leghista. L’obiettivo, spiega Delrio, sono diverse tappe che portino alla stesura di una nuova legge che regoli i flussi migratori da una parte e il sistema delle protezioni umanitarie e dei permessi dall’altra. Ma il capogruppo dem rivela che, sulla questione della riapertura degli Sprar, che ad oggi ospitano soltanto i titolari di protezione internazionale e i minori non accompagnati, vi è un’intesa di massima con il M5S. Sembra a tutti gli effetti un accordo politico, maturato durante mesi in cui il Partito Democratico ha accettato numerosi diktat dei grillini, come la promessa di non rivedere il reddito di cittadinanza o la recente approvazione dei tagli dei parlamentari. Spiega Delrio: “Dopo la legge di bilancio è arrivato il momento di intervenire sui decreti Salvini e scrivere una nuova legge sull’immigrazione che superi l’emergenza. Con decreti flussi, persone che arrivano con nome e cognome, viaggi regolati dalle ambasciate e non affidati a scafisti senza scrupoli”. Ed annuncia: “Per noi la parte immigrazione di quei decreti è totalmente sbagliata, il giudizio politico del PD su questo è netto e chiaro. Sulla necessità di ripristinare il sistema degli Sprar c’è grande condivisione anche nel gruppo parlamentare MSS. Dovremo fare anche quello”.

“Quando c’era la Lega al Governo si parlava di un’esistente invasione”

L’impressione è che si voglia attendere l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria del prossimo 26 gennaio. Se dovesse arrivare una doppia vittoria per il Centrosinistra, oppure la riconferma di Stefano Bonaccini, ecco che il PD, con un Movimento 5 Stelle che farà da spettatore, potrà passare all’incasso in Cdm. Non solo immigrazione, sul tavolo anche altri importantissimi temi. Compreso la riforma della prescrizione che verrà presentata dall’ex Guardasigilli Andrea Orlando e che sarà un vero e proprio schiaffo al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che vedrà presentare modifiche al lavoro fatto dal suo Ministero proprio dall’alleato di Governo. Aggiunge Delrio: “Non è in discussione il nostro no ai Decreti Sicurezza, è in discussione da dove partire per cambiarli. Nella verifica di maggioranza che andiamo a fare porremo diverse questioni con chiarezza. Quando siamo arrivati si parlava di condoni, adesso si parla di lotta all’evasione. Quando c’era la Lega il discorso pubblico era occupato da un’inesistente ‘invasione’, adesso siamo concentrati a creare posti di lavoro sostenibili. Il Paese che vogliamo costruire è meno impaurito, più forte e più giusto”. Poi un doveroso sguardo al Partito Democratico e all’annuncio del Segretario Zingaretti, come spiega Il Fatto Quotidiano, di voler superare nome e simbolo e fondare un nuovo partito aperto alla società civile ed alle esperienze dei movimenti ambientalisti. Proprio l’ex Sindaco di Reggio Emilia, che ha rinunciato a seguire l’ex Premier e suo grande amico Matteo Renzi nella scommessa Italia Viva, non nasconde una certa amarezza per le volontà di Zingaretti, ma aggiunge, giustamente, che non basterà di certo cambiare nome e simbolo per rivoluzionare un centrosinistra che appare in ritardo sulle grandi sfide della società odierna. Molto, o quantomeno un inizio, potrebbe essere l’apertura verso il movimento delle “Sardine”, che proprio in Emilia-Romagna ha portato una ventata di aria nuova a Sinistra. Spiega Delrio: “Sono affezionato alla sfida del PD. I nomi possono cambiare, ma quello che mi interessa è l’unione di culture popolari, comunitarie, che si sono unite per portare libertà, eguaglianza, fraternità. Apprezzo le Sardine. I partiti devono sapersi mettere in ascolto di questo civismo e trasformare l’ascolto in proposta. D’altro canto, il centrosinistra ha davanti a sé un centrodestra forte, nuovo e organizzato”.

 

Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano

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