Il no alla Jebreal indigna PD: “Pressioni dalla Lega”

L’esclusione della giornalista israeliana Rula Jebreal agita il mondo politico. Per Pd e Italia Viva, le pressioni politiche arrivate ai vertici di Viale Mazzini hanno dato i suoi frutti. Ma Salvini contrattacca. 
Caso Jebreal, Pd e Iv all'attacco della Lega. Salvini: "Io non c'entro nulla" - Leggilo.org
Come accade ormai dalla sua nascita, anche se quest’anno si è decisamente anticipata, arriva la polemica Festival di Sanremo. L’anno scorso ebbe il suo apice nella serata finale dell’edizione, con la vittoria di Mamhood e il secondo posto di Ultimo. Quest’anno l’esclusione della giornalista israeliana, con cittadinanza anche italiana, Rula Jebreal. Eppure, come scrive stamane su Repubblica Renato Franco, l’ospitata durante la prima serata della giornalista era un fatto noto già da qualche mese e fortemente voluta dal direttore artistico Amadeus. Poi qualcosa è andato storto. E il quotidiano romano punta il dito contro la direttrice di Rai Uno Teresa De Santis, eletta nel consiglio d’amministrazione in quota Lega. Intanto, nella giornata di domani è in programma l’attesissimo incontro tra la stessa De Santis, Salini e Amadeus. L’ex conduttore de “L’Eredità” non si è ancora espresso sulla vicenda, ma la magra figura riportata potrebbe avere delle ripercussioni. La polemica è, ovviamente, approdata sul tavolo, e sui social, degli esponenti politici nostrani. La stessa Jebreal ha ritwittato il deputato renziano Ivan Scalfarotto, il primo a dare una motivazione politica dietro l’esclusione della giornalista israeliana: “Siamo riusciti nel capolavoro di non avere né Michelle Obama né Oprah Winfrey a parlare di violenza sulle donne durante lo show televisivo più seguito dell’anno. Bel colpo, bravi”.
Rincara la dose il deputato di Italia Viva Davide Faraone: “Nessuno spazio a una nuova italiana di successo. Nella narrazione sovranista stona e anche parecchio. La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini. Ho deciso di portare il caso in vigilanza Rai e intanto denuncio pubblicamente un’autentica discriminazione di Stato”. Il leader della Lega Matteo Salvini, in questi giorni tirato spesso in ballo sulla questione, altre volte indirettamente, rispedisce tutte le accuse ai mittenti: “Ma con tutti i problemi che ho mi occupo di Sanremo? Invitino chi vogliono, è l’ultima delle mie preoccupazioni onestamente”. Per la Senatrice di Fratelli D’Italia Daniela Santanchè, l’invito non sarebbe dovuto nemmeno arrivare alla giornalista Jebreal, dal momento che verrebbe pagata: “Con i soldi degli italiani, gli stessi italiani accusati dalla signora di essere fascisti, razzisti, impresentabili”. Ma c’è chi difende a spada tratta Jebreal e chi chiede chiarezza sui motivi delle sua esclusione, e non solo a sinistra. Per il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuaneili dei 5 Stelle, trattasi di censura: “Siamo in un paradosso: non si vuole trasformare Sanremo in tribuna politica, ma si opera una scelta di ‘esclusione politica preventiva’. Detta anche censura”. Per l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini, Viale Mazzini non ha mostrato schiena dritta e indipendenza: “Il servizio pubblico deve valutare le competenze di una persona non piegarsi alla prepotenza di chi la insulta”. Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia, chiama in causa il direttore artistico e il direttore generale della Rai: “Dica Amadeus se, chi e perché ha bloccato la partecipazione della Jebreal. E faccia lo stesso Salini se non vuol continuare a farla figura della ‘figurina’”. Manco oltre un mese all’inizio delle kermesse, ma le polemiche si sono già ampiamente presentate. Come riporta l’agenzia Ansa, il caso finirà in Commissione Vigilanza, dove si preannuncia battaglia.
Ed è solo l’inizio. 
Fonte: Repubblica, Ansa
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