Angelo Izzo, il mostro del Circeo : “Gli stupri? Ero giovane ,io adoro le donne”.

Non rinnega praticamente nulla della sua vita criminale. Richiuso nel carcere di Velletri , Angelo Izzo, accetta di parlare : “ Mi sentivo uno specie di vichingo, oggi so di aver commesso atti sbagliati”.

Angelo Izzo-Leggilo.org

Il mostro del Circeo, Angelo Izzo, parla con l’Adnkronos , l’ uomo che nel 1975 con Gianni Guido e Andrea Ghira si macchiò di uno dei delitti più terribili che l’Italia ricordi : il massacro del Circeo.  Ancora Izzo nel 2004 , sotto permesso, uscì per uccidere madre e figlia  del pentito Giovanni Maiorana , a Ferrazzano – quando era già condannato all’ergastolo per il massacro del Circeo. Secondo quanto riportato dalla Repubblica aveva una relazione con Maria Carmela, moglie del pentito della Sacra Corona, la mafia pugliese. Un rapporto che, secondo quanto hanno riferito gli avvocati difensori all’uscita dal carcere, era fatto “di interessi economici, di sentimenti e anche di sesso”, col beneplacito del marito di lei. Ma poi l’amante “era diventata opprimente”: da qui la decisione di liberarsene.

La strage del Circeo

Il 29 settembre 1975, Izzo, Guido e Ghira si incontrarono alle 16 con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze (di 17 e 19 anni rispettivamente) conosciute qualche giorno prima tramite un amico comune (risultato poi estraneo ai fatti). Le due ragazze furono invitate al Circeo, nella villa di Ghira nella località “Punta Rossa”. Una volta a destinazione, le due ragazze furono violentate, drogate, seviziate e massacrate per un totale di 35 ore. La Lopez fu infine portata nel bagno del primo piano della villa, dove fu picchiata e annegata nella vasca da bagno, mentre la Colasanti riuscì a salvarsi poichè ebbe la lucidità di fingersi morta : ” I  morti non sentono dolore. Così io non mi muovevo più”, in un intervista rilasciata a Donna Moderna.

La vita di Izzo è contrassegnata già nei primi anni della sua vita da uno stile estremo. Prima del massacro del Circeo, Izzo aveva infatti già violentato due donne (ricevendo una condanna a due anni e mezzo con la condizionale) e il sesso violento era la cosa che lo interessava più di tutte. Iscritto alla facoltà di Medicina, frequentava le lezioni saltuariamente e allo studio preferiva frequentare bar e partecipare a festini organizzati in case di altri giovani “pariolini” di destra nei quali erano mescolati ideologia politica, droga e divertimento, che spesso significava proprio violenza sulle donne.

Ultime dichiarazioni

La sua ultima «ammissione» è stata quella dello stupro di Rossella Corazzin,– così come riportato dal Corriere – la 17enne scomparsa 43 anni fa in Umbria, ma non certo perché voleva togliersi un peso: «Semplicemente volevo confessare alcuni dei fatti ai quali ho partecipato nell’ambito di una ricostruzione, chiamiamola storico-giudiziaria». E non è l’unico. Ci sono “parecchie cose – conferma Izzo – ma sinceramente sono stanco di avere a che fare con investigatori ai quali dovrei fornire io le prove, oltretutto in gran parte si tratta di episodi datati”.

Trovo poco estetico il mercato tra rei e parenti delle vittime”

Izzo non ha mai fatto la guerra a se stesso per i delitti commessi, così come non ha alcun pensiero per le sue vittime. «Non sento un bisogno di pace – dice -. Mi rendo conto che talvolta ho commesso cose crudeli, ma se pure provo dei rimorsi non mi sembra il caso di esibirli». Niente rimpianti, men che meno la necessità di chiedere perdono. “Trovo poco estetico questa specie di mercato che intercorre tra rei e parenti delle vittime – spiega Izzo –. Non appartiene al mio modo di essere e di fare”.

“Non so dire cosa rifarei e cosa no”

Chissà se, rinchiuso dentro una cella per gran arte della sua vita, ha mai ripensato alla sua esistenza, ai rimpianti, a eventuali gesti da cancellare. “Non so dire cosa rifarei o al contrario eviterei. Impossibile tornare indietro – risponde -. Certo oggi non vedo tante cose nello stesso modo in cui le vedevo, che so, a 20 anni. Se proprio ho un rimpianto è quello di aver “collaborato” con grandi magistrati come Vigna, Mancuso, Borsellino, Guido Salvini, Grasso, cioè, gente che come me ci credeva, poi invece ho incontrato uno Stato incapace di fare giustizia. Se penso ai vari Sergio Calore e Italo Ceci, assassinati recentemente senza manco ottenere giustizia, sono nauseato…”.

“Sulle stragi mai stato smentito”

Sul delitto di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ha tirato in ballo ambienti dell’estrema destra. Ha fatto lo stesso anche con altre stragi. «Cercavo di far emergere una verità che consideravo importante – continua -. Ho parlato di centinaia di episodi riguardanti il terrorismo nero e la strategia della tensione. Mai ho avuto smentite o si sono trovati colpevoli diversi rispetto a quelli da me indicati».

“Le violenze sessuali? Un errore. Mi sentivo un vichingo”

Angelo Izzo è accusato di aver stuprato diverse donne. “Le violenze carnali che ho commesso facevano parte di un modo di vivere sbagliato dei miei anni verdi – dice quasi a giustificarsi – Avevano a che fare con l’idea che mi sentissi una specie di vichingo. Oggi penso siano atti sbagliati. Chi commette queste cose è un miserabile. Adoro le donne e penso siano meglio degli uomini”.

Fonti : Adnkronos, Repubblica, Donna Moderna , Corriere

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