“Manette agli evasori”. Il premier Conte mantiene la promessa

L’Esecutivo prepara la stretta sui reati tributari commessi dalle imprese. Previste pesanti sanzioni e sospensioni delle collaborazioni con la pubblica amministrazione. Confindustria attacca: “Solo provvedimenti iper repressivi”.

Presentate le modifiche al Decreto Fisco per l'aumento delle sanzioni per i reati tributari - Leggilo.org

Sono stati presentati dal Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, due emendamenti che inaspriscono le sanzioni previste per la violazione delle norme contenute nel decreto 231. Le modifiche, che verranno votate in serata e sono contenute nel Decreto Fiscale, mirano ad aumentare la responsabilità delle aziende per i reati di natura tributaria. Come spiega Il Sole 24 Ore è prevista, ad esempio, la responsabilità delle imprese per i reati commessi dai propri dipendenti, se da tali azioni le stesse hanno ricevuto una qualche sorta di vantaggio. Inoltre vengono aumentate le ammende: fino 775.000 mila euro, con la possibilità di aumentare di un ulteriore terzo, fino al milione, per i casi più gravi. Una delle modifiche che sta facendo discutere è la possibilità di applicare per alcuni reati il divieto o finanche la sospensione di contrattare con la pubblica amministrazione dopo aver ricevuto una condanna in primo grado, per via cautelare.

Le aziende potranno dunque essere sanzionate per la stragrande maggioranza dei reati tributari, con la conseguenza che molte di esse avranno grosse difficoltà a partecipare a bandi ed appalti pubblici. I provvedimenti, ribattezzati dal Governo “Manette agli evasori”, esclude i reati ritenuti di lieve entità, cioè quelli caratterizzati dall’assenza di un elevato tasso di volontà criminale, e in particolare, l’omessa dichiarazione, la dichiarazione infedele e i casi di omesso versamento, anche attraverso compensazione.

Come scrive Repubblica l’accordo nella Maggioranza, che vede però la contrarietà di Italia Viva, è arrivato poche ore dopo la diramazione di un comunicato di Confindustria in cui, l’associazione degli imprenditori, manifestava forte inquietudine per i provvedimenti del Governo. Nel comunicato, a firma del Presidente Vincenzo Boccia, si legge: “Siamo contro la criminalizzazione delle imprese e profondamente preoccupati per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici. Questo è un approccio iper repressivo. Non è certamente questo proliferare di interventi penali, volti a criminalizzare il mondo dell’impresa il modo corretto per combattere l’evasione e far crescere l’economia del Paese”. 

 

Fonte: Il Sole 24 Ore, Repubblica

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