Migranti, il piano di Luciana Lamorgese: “Dobbiamo incentivare le partenze dalla Libia”

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, intervistata da Il Foglio, sostiene che l’Italia sia un paese sicuro, che gli sbarchi degli immigrati siano diminuiti e che anche grazie all’Accordo di malta il Governo abbia la situazione perfettamente sotto controllo. Annuncia, inoltre, che i Decreti Sicurezza apprvati durante il precedente esecutivo verranno modificati perché troppo rigidi e che sia necessario incentivare le partenze dei migranti dalla Libia verso le coste italiane.

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Luciana Lamorgese è Ministro dell’Interno da meno di 3 mesi ma sembra avere già le idee molto chiare sulla linea da portare avanti: incentivare le partenze dei migranti dalla Libia, togliere le sanzioni alle Ong e modificare radicalmente i due Decreti Sicurezza aprovati durante il precedente esecutivo. “Le sanzioni alle Ong sono esagerate. Vanno assolutamente tolte. E anche la confisca va abolita: non è giusto confiscare una nave solo perché va contro i divieti della Capitaneria”. Un Ministro dell’Interno dovrebbe promuovere il rispetto delle Leggi e dei divieti. ma non è questo il caso. Infatti Lamorgese sostiene le partenze dei migranti e, addirittura, dichiara che il memorandum con la Libia, sottoscritto nel 2017 dal suo predecessore Marco Minniti durante il Governo Gentiloni, vada rivisto. “Noi dobbiamo incentivare le partenze dalla Libia, non fermarle. Gli accordi con la Libia devono essere modificati. Loro devono fare in modo che più migranti partano verso le nostre coste e non trattenerli nei loro centri di permanenza. Anzi, quei centri devono essere proprio chiusi”. Queste sono state le parole del Ministro raccolte dal quotidiano Il Foglio durante la festa del giornale svoltasi a Firenze alla quale Luciana Lamorgese ha preso parte. Posizione che già il Dem Matteo Orfini aveva sostenuto qualche tempo prima arrivando a dichiarare: “Noi dovremmo pagare la Guardia Costiera Libica affinché ci faccia arrivare più migranti e non meno”. Ma la questione del sostegno alle Ong e dell’incentivo alle partenze ha radici che oltrepassano gli interessi dei migranti. Si tratta, piuttosto, di una evidente intenzione dal parte del Viminale di de-salvinizzare l’Italia. Infatti non soloil Ministro Luciana Lamorgese ha intenzione di sopprimere ogni sanzione che penalizzi le Ong ma ha anche deciso di donare 20 milioni di euro in favore delle navi delle organizzazioni non governative. Introducendo, tra l’altro, una grossa novità. Fino ad oggi dei finanziamenti ai progetti di cooperazione internazionale si era occupato il Ministro degli esteri. Da ora in avanti, invece, si dovrà fare riferimento al Dicastero occupato da Luciana Lamorgese. E, guarda il caso, tra i paesi destinatari delle donazioni ci sarà proprio la Libia.

I migranti e il fallimento dell’Accordo di Malta

Ma la questione migranti è direttamente collegata anche ad un’altra vicendo che riguarda il Ministro dell’Interno da molto vicino: all’Accordo di Malta, risultato portato a casa proprio da Lamorgese e che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte definì “un gran successo“. Eppure, ad oggi, questo accordo, che prevederebbe una rotazione automatica dei porti e un sostegno all’Italia da parte di altri Paesi dell’UE, ha prodotto ben pochi risultati. Quasi nessuno Stato membro ha sottoscritto l’intesa ma quasi nessuno e per il momento la maggior parte dei migranti sbarcati sulle nostre coste è stato redistribuito soltanto sul territorio nazionale. “L’Accordo di Malta è stato un grandissimo successo di questo Governo. Con noi i flussi si sono ridotti e abbiamo tutto perfettamente sotto controllo. Gli sbarchi ora sono molto più gestibili di prima e l’Europa ci rispetta”. Affermazioni che sembrano negare l’evidenza. Infatti tutti i migranti sbarcati a Taranto, Pozzallo e sulle coste sarde negli ultimi mesi non sono stati redistribuiti in Europa. E di rotazione automatica dei porti neppure l’ombra. Senza contare che l’Accordo di Malta nasce già con una falla a cui il Ministro non accenna: contiene una clausola che permette anche ai paesi firmatari di tirarsi indietro, in qualunque momento, qualora ritenessero che la situazione sia divenuta ingestibile. Infatti, meno di due mesi fa, lo stesso Ministro dell’Interno Lamorgese – riferiva Wired – si dichiarava preoccupata e sosteneva che l’Accordo di Malta necessitava di un rafforzamento altrimenti sarebbe stato un nulla di fatto.

Immigrazione e sicurezza

Il Ministro Luciana Lamorgese, preoccupata di togliere sanzioni alle Ong, rivedere il memorandum con la Libia e modificare radicalmente i due Decreti Sicurezza, sembra parecchio incentrata, appunto, sul fattore”sicurezza”. ma, purtroppo, solo su quella degli immigrati. Non pare, invece, altrettanto attenta verso la sicurezza degli italiani:“L’Italia è un paese sicuro, non diciamo sciocchezze. I cittadini hanno una percezione sbagliata. vedono le periferie un po’ degradate e pensano di non essere al sicuro, ma non è così. Ripeto: abbiamo tutto sotto controllo”. Ma anche stavolta le parole di lamorgese devono fare i conti con una realtà ben diversa. Il capo della polizia Franco Gabrielli – riportava SkyTg24 – un paio di mesi or sono, dichiarava, numeri alla mano, che un crimine su 3 era commesso da stranieri e che l’arrivo dei migranti aveva comportato una crescita di alcuni reati come violenze sessuali e omicidi. E non dimentichiamo che, spesso, proprio dalle navi Ong che Lamorgese non vuole multare né sequestrare, sono sbarcati trafficanti di esseri umani.

Fonte: Il Foglio, Wired, SkyTg24.

 

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