Giovannino ha 4 mesi e purtroppo è stato abbandonato dai genitori perché affetto da una malattia rarissima.
Avere 4 mesi e come proprio mondo un ospedale, con i suoi corridoi, le sue stanze, le persone che ci lavorano. Una casa, ma che casa non è. Giovannino ha 4 mesi – è nato infatti ad agosto – ma nessuno lo vuole: i suoi genitori – come racconta La Stampa – lo hanno abbandonato subito dopo la nascita, dopo averlo concepito tramite la fecondazione eterologa, come quella usata da Gianna Nannini per avere la figlia. Il piccolo non è un bambino come gli altri, non è perfetto come ogni genitore spera che sia il proprio figlio: è affetto da una malattia rarissima che non gli permetterà di vincere a lungo.
Giovannino: abbandonato perché malato
La malattia di cui è affetto il piccolo si chiama “Ittosi Arlecchino” ed è estremamente rara: pur senza dati epidemiologici certi infatti è stato attestato che può manifestarsi su un caso ogni 500.000. La malattia comporta la mancanza di elasticità della pelle, che diventa spessa e rigida, spaccandosi in segmenti che rendono difficoltosa la respirazione e il movimento. I bambini affetti dall’Ittosi Arlecchino, in genere non sopravvivono a lungo perché hanno difficoltà respiratorie e di movimento; inoltre chi ne è affetto ha dei connotati cambiati, visto che la patologia incide profondamente sul corpo.
Non è di certo colpa di Giovannino, che trascorre le sue giornate girovagando trasportato nel passeggino donato dalle infermiere, per prendere un po’ d’aria, lui che – a causa della malattia – non può praticamente mai vedere il sole. L’ospedale Sant’Anna di Torino dove appunto è nato lo scorso agosto lo potrà tenere per legge altri due mesi, fino appunto al compimento del sesto mese, ma poi non si sa che fine farà il bambino. La sua patologia richiede assistenza continua e nessuno finora si è fatto avanti per adottarlo.
Una storia davvero triste, in cui però non ci sentiamo di condannare i genitori che hanno deciso di lasciarlo in ospedale. Probabilmente – visto che hanno avuto difficoltà a concepire – si aspettavano un finale diverso. Già riuscire ad avere accesso alla fecondazione assistita è un cammino molto lungo e faticoso e forse credevano che sopportando quella fatica sarebbero poi stati premiati. Invece le cose sono andate diversamente, forse hanno avuto paura. Certo è che Giovannino ha il futuro segnato ma la diffusione della sua storia ha cambiato, in parte il suo destino. Sono infatti decine di richieste di adozione in poche ore. Il centralino del Sant’Anna è stato subissato dalle telefonate. “E’ stata un’esplosione di telefonate – racconta a Repubblica il direttore del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Annna Daniele Farina – Lui è pronto per andare a casa anche subito se si trova una famiglia, ma tutte le richieste devono passare dall’ufficio Casa dell’Affido del Comune di Torino. Gli italiani sono un popolo di grande cuore. Io – prosegue Farina – ho grande rispetto per chi deciderà di prenderse cura perché questo comporta un grosso impegno”
Fonte: La Stampa, Repubblica