Quota 100 divide ancora. Il Ministro dell’Economia Gualtieri “Non la rinnoveremo”

La misura di prepensionamento Quota 100 continua a far discutere le forze di Governo. E’ stata approvata per il prossimo triennio ma il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già annunciato che non verrà rinnovata. Anche Matteo Renzi persiste nelle sue critiche.

Quota 100 Conte Gualtieri

Il nuovo governo giallo rosso è stato a lungo lacerato sulla misura di pensionamento anticipato Quota 100. Già prima che venisse delineata in modo definitivo la Manovra di Bilancio, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, lo stesso che aveva deciso di non fare la flat tax, ha preannunciato: “Quota 100 è stata pensata per durare fino alle fine del 2021. Non la aboliremo ora ma non la rinnoveremo“.  E – come riportava Fanpage – aveva giustificato così la sua decisione “La riforma Fornero non era certo perfetta ma Quota 100 è un vero azzardo in un Paese con problemi economici come l’Italia“. Ma a un paio di settimane di distanza il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affermava tutt’altro e – riferiva l’Ansa – garantiva che Quota 100 sarebbe rimasta al suo posto “Quota 100 resterà. Vogliamo modificarla ma, in ogni caso, non verrà eliminata“. Queste erano state le sue parole prima che il Consiglio dei Ministri si riunisse per varare la manovra Finanziaria. La posizione del Premier era appoggiata dal Movimento Cinque Stelle che, pur non essendone il promotore, aveva votato a favore di questa misura fortemente spinta dalla Lega durante il precedente esecutivo. Anche Leu era a favore del pensionamento anticipato per ragioni di onestà intellettuale e morale. Queste erano state le parole del deputato Stefano FassinaGli italiani, il 4 marzo 2018, si sono espressi chiaramente. Eliminare Quota 100 sarebbe come tradirli“.

Ma questo tradimento non sembrava preoccupare  Italia Viva, il nuovo partito di Matteo Renzi. “Meglio fermare subito Quota 100 prima che i danni diventino troppo grandi e difficili da gestire. Ora potremmo farci ancora carico delle persone che hanno firmato accordi per uscite anticipate dalle aziende. Tre 3 anni sarà tutto più complicato” Queste erano le parole del deputato Luigi Marattin.  Il PD di Nicola Zingaretti, dal canto suo, sosteneva, contro il M5S, che Quota 100 poteva far saltare il loro “cavallo di battaglia”, ovvero l’aumento degli stipendi attraverso il taglio del cuneo fiscale.

Luigi Di Maio, per tutta risposta – riporta AGI – ribadiva “Noi non sosterremo mai né un aumento delle tasse né un ulteriore colpo ai pensionati. Il nostro obiettivo non è mettere pensionati contro lavoratori”. Ma il leader dei pentastellati, pur avendo tenuto braccio su Quota 100, non ha saputo evitare l’aumento delle tasse né l’introduzione di nuove. La nuova Manovra di Bilancio non prevede l’aumento dell’Iva ma certamente penalizza fiscalmente su altri fronti. La Manovra  prevede l’aumento delle tasse sulla casa, sia per le vendite sia per gli affitti, stretta su liberi professionisti con Partite Iva, azzeramento delle detrazioni fiscali per moltissimi servizi che toccano da vicino le famiglie con figli a carico, abolizione del superticket con introduzione di nuovi ticket sanitari più onerosi per i ceti medi. Insomma: si fa rientrare dalla finestra ciò che, apparentemente, si è fatto uscire dalla porta!

E, nonostante Quota 100 ormai sia passata e nonostante le dichiarazioni dell’esperto di previdenza Alberto Brambilla, il quale ha chiaramente sostenuto che la sua abolizione avrebbe comportato una nuova ondata di esodati, Matteo Renzi e i deputati del suo nuovo Partito non sembrano accennare a ripensamenti. Il leader di Italia Viva – riferisce Adnkronos – dal palco della Leopolda ha sostenuto “Italia Viva vuole investire sul futuro, sulle giovani coppie che vogliono mettere al mondo figli.Ma questa attenzione per i giovani non andrà mai a scapito degli anziani che per noi sono e restano importantissimi“.

Fonte: Ansa, AGI, Fanpage, Adnkronos.

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