Quota Cento verso l’abolizione: ora è salva, ma ha i giorni contati

La misura di pensionamento anticipato Quota 100 che aveva messo in crisi il governo giallo rosso continua a creare tensioni. Nonostante l’esperto in previdenza Alberto Brambilla abbia messo in luce come la sua eliminazione avrebbe creato solo esodati, Matteo Renzi, dal palco della Leopolda non ha mancato di criticarla.

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Quota 100, la misura di pensionamento anticipato che aveva messo fortemente in crisi il Governo Conte bis, è passata ma con moltissime riserve. E, infatti, continuano ad esserci critiche e tensioni tra le diverse forze in campo.  Questa misura, fortemente voluta dalla Lega durante il precedente esecutivo, prevede un pensionamento anticipato a 62 anni, invece dei 67 previsti dalla Legge Fornero, purché si abbiano almeno 38 anni di contributi. La sua scadenza naturale avverrà alla fine del 2021. Fino alla fine ha tentato di tirare acqua al suo mulino proprio Elsa Fornero. L’ex Ministro del Governo Monti, infatti, attaccando l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, durante il suo mandato, aveva spinto fortemente affinché Quota 100 venisse approvata, aveva detto “Penso che  Quota 100 sia stata un grosso errore. Credo anche che la maggior parte delle persone sia stata più saggia di quanto Salvini non pensasse, perché in molti meno hanno fatto domanda. Vuol dire che non c’era questa ansia di liberarsi dalla Fornero. Era tutta propaganda”. Per tutta risposta il leader della Lega – come riportava LaPresse – pochi giorni prima dell’approvazione della Manovra di Bilancio aveva dichiarato “Se provano a toccare Quota 100 li terremo chiusi in Parlamento giorno e notte!”.

Anche il Movimento Cinque Stelle, pur non essendo il promotore della Legge, si era schierato a netto favore. Luigi Di Maio  aveva infatti dichiarato alle telecamere de La7 “Noi non daremo un ulteriore colpo ai pensionati e non vogliamo un’Italia di esodati. Per tanto Renzi si tolga dalla testa di abolire Quota 100 anche perché in Parlamento non ci sono i numeri. Questa resterà solo una folle fantasia di Italia Viva”.  Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – come riportava Open – aveva garantito, prima della stesura definitiva della Manovra di Bilancio, che Quota 100 sarebbe rimasta. E così è stato. Ma il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già preannunciato che non verrà rinnovata per il triennio successivo. All’interno di questo scontro che aveva visto il PD di Nicola Zingaretti e Italia Viva di Matteo Renzi da un lato e  il M5S di Luigi di Maio con il Premier Conte dall’altro lato, si era inserito Alberto Brambilla, esperto di previdenza e consigliere di Palazzo Chigi. Queste – riferisce AGI – erano state le sue parole “Affossare Quota 100 come chiedono il PD e i renziani sarebbe un grave errore. Infatti molte aziende hanno già preso accordi con i lavoratori. Quindi si creerebbe una nuova ondata di esodati“.  E proseguiva l’esperto: “Inoltre la maggior parte delle persone che andrà in pensione a partire dall’anno prossimo avrà un assegno non su base retributiva ma contributiva. Pertanto se si elimina Quota 100 questi soggetti ci perderebbero un buon 10%.” Infine, aveva concluso Brambilla: “La riforma Fornero è troppo rigida e va a penalizzare gran parte dei giovani. Essa, infatti, permette di andare in pensione a 64 anni, invece che a 67, solo per chi ha maturato un assegno di almeno 1300 euro. Assurdo, così vengono tagliati fuori il 70% dei ragazzi che oggi percepisce molto meno.Brambilla proponeva, invece – come riferiva Il Corriere della Sera – un’uscita dal mondo del lavoro più strutturata che lui chiama Quota 103: andare in pensione a 64 anni con almeno 39 anni di contributi. Oppure con 42 anni di contributi a prescindere dall’età.

Ma nonostante ormai la Manovra Finanziaria sia stata varata e nonostante le considerazioni super partes di un esperto di previdenza c’è chi sostiene, come Matteo Renzi e, non a caso una sua fedelissima il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che Quota 100 rappresenti un grave errore perché va a garantire diritti a chi ne ha già e toglie soldi potenzialmente spendibili per aumentare gli stipendi. Solo pochi giorni fa, dal palco della Leopolda, infatti Renzi – riporta Adnkronos – ha dichiarato “Noi vogliamo pensare ai giovani, alle giovani coppie che vogliono avere figli. Quota 100 è una misura ingiusta perché toglie soldi a loro per darne a chi ha già tanti diritti“. E parole analoghe sono state ripetute dalla sua fedelissima Maria Elena Boschi. L’ex Ministro delle Riforme ha sostenuto “Noi non vogliamo imporre decisioni ma neanche siamo disposti a subirne. Quota 100 è una misura ingiusta, quei soldi noi vogliamo darli alle famiglie“.

 

Fonte: Adnkronos, Open, LaPress, AGI, Rai, Corriere della Sera, La7

 

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