Gli insulti del Ministro dell’Istruzione Fioramonti diventano pubblici

Scoppia il caso Fioramonti: il Ministro dell’Istruzione è finito nel mirino dell’opposizione e non solo per diverse frasi piuttosto offensive trovate sui suoi social.

caso fioramonti dimissioni

Sembra non esserci pace per il neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, dopo la posizione presa sul crocefisso nelle scuole. Ora ad essere preso di mira è proprio lui, a causa di diversi commenti pare piuttosto offensivi su diversi esponenti politici prima di diventare lui stesso un rappresentante del Governo.

Caso Fioramonti: in molti chiedono dimissioni immediate

Come riportano AGI e il Giornale, Fioramonti non si sarebbe risparmiato in pesanti critiche e offese nei confronti di vari esponenti politici. Sulla sua pagina privata di Facebook aveva per esempio denominato Silvio Berlusconil’imperatore della sfiga”in relazione al terremoto dell’Aquila. Oppure ancora a Giuliano Ferrara:Un’altra m**** con i denti separati, uno schifoso, che solo in Italia può passare come intellettuale”. Anche su Giampiero Brunetta non si è risparmiato: “L’unica cosa che mi fa sorridere è ripensare alle immagini di Brunetta protetto dai carabinieri mentre i manifestanti lo insultano… quella è una bella Italia”. Ed era arrivato poi alla conclusione: “Vedremo. Ma secondo me qui finisce a mazzate. Se dovesse essere così, mi dispiacerebbe solo di non esserci”. Sotto le sue parole sferzanti è passata pure Daniela Santanché definita “Una demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti”

Ovviamente i commenti non si sono fatti attendere, a cominciare dalla stessa Santanché che ne ha chiesto le dimissioni immediate, mentre Maria Stella Gelmini – riporta AGI – ha detto: “I colleghi del Pd non siano complici di questo scempio e se hanno davvero a cuore il sistema dell’Istruzione come dicono, smettano di sostenerlo in quel ruolo e ne pretendano le dimissioni”, Anche Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, si rivolge alla ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha sempre fatto molte battaglie contro gli haters:Cosa ne pensa la collega Boldrini del suo nuovo compagno di avventura? Fioramonti e la maggioranza chiariscano subito. Il suo silenzio non fa che peggiorare una situazione già di per sè imbarazzante non solo per il governo giallo fucsia, ma per tutto il Paese”.

Vedendosi probabilmente alle strette visto il suo ruolo istituzionale, Fioramonti ha affidato alla sua pagina Facebook una replica: “A tutti può capitare di incorrere in errori, anche a me, come nel caso dei toni usati nelle affermazioni rilanciate dal tritacarne mediatico, pur vecchie di anni e fatte quando ero un semplice cittadino” E poi ancora: “Non pensavo che vivere molti anni all’estero lavorando duro potesse essere usato contro di me. Oggi non si attacca il mio lavoro, fatto di intese coi sindacati per garantire la didattica, ridurre il precariato, rilanciare l’edilizia scolastica e battersi per maggiori risorse in un settore bistrattato da decenni, ma le mie opinioni di anni fa, scritte sulla mia pagina privata, di getto, e con toni di cui ovviamente non vado fiero (e per cui ho già chiesto scusa alla diretta interessata in forma personale). Essere oggetto di pressione mediatica fa parte del ruolo, e lo capisco. C’è però un limite da non valicare”.

Quello a cui fa riferimento il Ministro dell’istruzione è il fatto che sia stato attaccato perché il figlio di otto anni – come riporta Il Fatto Quotidiano – vada ad una scuola internazionale. “Mio figlio ha sempre frequentato scuole internazionali perché è nato e cresciuto all’estero. Queste scuole sono le uniche che garantiscono continuità curricolare ai bambini che cambiano spesso paese di residenza. Mio figlio, figlio di un italiano e di una donna tedesca, parla 4 lingue, tra cui l’italiano, ma al tempo dell’iscrizione aveva ancora difficoltà a scriverlo, ragion per cui – anche su suggerimento della scuola – abbiamo deciso di non registrarlo per l’esame facoltativo d’italiano. E comunque, queste sono questioni che attengono alla sua vita privata. Ha il diritto ad una vita serena al riparo dalle polemiche pubbliche che da Ministro sono chiamato ad affrontare.
Tale ingerenza nei confronti della mia famiglia e della comunità scolastica è avvenuta in spregio di ogni tutela della privacy, nonché delle più elementari regole di deontologia professionale
“. Fioramonti ha lamentato il fatto che alcuni giornalisti siano andati alla scuola del bambino chiedendo “informazioni sui suoi voti, sul suo comportamento e sugli esami”.

Federico Mollicone, deputato capogruppo di FdI in commissione Cultura e responsabile Cultura del partito, a questo proposito ha detto : “Un ministro che crede in maniera forte al sistema italiano e nell’Italia. Giuseppe Conte rimuova il ministro dell’Istruzione dal suo ruolo, avendo già dimostrato in numerose occasioni totale incapacità di governo e una serie infinita di gaffe, dalle battute sessiste su Daniela Santanchè, alla tassa sulle merendine, a questa, ultima, vicenda antinazionale. Chi disprezza la lingua italiana non può rappresentare l’istruzione italiana. Auspichiamo, se confermata la notizia, le sue dimissioni: Fioramonti go home.”

Fonte: Il giornale, Agi, Il fatto quotidiano, Lorenzo Fioramonti Facebook

Impostazioni privacy