Ex brigatista Federica Saraceni è ai domiciliari con il reddito di cittadinanza

Federica Saraceni, ex brigatista condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio di Massimo D’Antona e ora ai domiciliari, starebbe ricevendo il reddito di cittadinanza.

Federica Saraceni reddito di cittadinanza - Leggilo

La notizia che a Federica Saraceni, ex brigatista condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio di Massimo D’Antona e ora ai domiciliari, sarebbe stato concesso e quindi in questi mesi riceverebbe il reddito di cittadinanza, come Raimondo Etro, altro ex Br, ha fatto esplodere molte polemiche. Tra le prime voci ad esprimere la loro indignazione è stata Olga D’Antona: “Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto – ha dichiarato sulle frequenze di Radio Capital – L’ingiustizia non la subisco io, ma la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista“.

Fonti del Ministero del Lavoro hanno riferito che il caso in questione “è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero della Giustizia e l’Inps, al fine di accertare l’eventuale presenza di anomalie“.

Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, ha dichiarato a margine dell’evento Fulbright in Italia: “Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps, ci sono – ha sostenuto – La norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco” del reddito, ma “lei l’ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge“.

Insomma, confermata la notizia de La Verità e nessuna anomalia nella norma che quindi a questo punto, secondo la deputata dem, Marianna Madia, andrebbe cambiata: “Il caso della brigatista Saraceni che attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e – si legge sul suo account Twitter – su questo punto bisogna intervenire. Ho presentato una interrogazione sul caso“.

Per i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, “il reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata per l’omicidio di Massimo D’Antona, è un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene – hanno tuonato come riportato dall’AnsaLa Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata“. Infine per il leader del Carroccio, Matteo Salvini: “O la chiariscono o la ritirano. O fermiamo i lavori del Parlamento“.

Sulla vicenda si è espresso anche il padre di Federica Saraceni, Luigi, ex magistrato ed ex deputato dei Ds: “La legge prevede che lei abbia il sussidio. Al di là del caso particolare di mia figlia. Una persona che è stata condannata alla fine di una lunga pena, che non ha un reddito, mi dica cosa dovrebbe fare: darsi alla prostituzione, la buttiamo nella discarica, le diciamo di andare a fare delle rapine? Oppure ce ne prendiamo carico?”, ha detto a ‘Radio Capital‘. “Lo chiedo non alla Destra becera e reazionaria. Mi rivolgo alla Sinistra. Dico a Marianna Madia che mia figlia percepiva prima il reddito di inclusione, che è stato introdotto dal governo Renzi, l’onorevole si dovrebbe mettere d’accordo con sé stessa“.

Fino ad ora mia figlia, in questi 15 anni, è stata aiutata dalla famiglia, ci sono due bambini di mezzo. Ora è arrivato un piccolo contributo, che è veramente piccolo rispetto alle sue esigenze.L’attacco a mia figlia è un attacco politico al reddito di cittadinanza. La Sinistra ci ripensi, e non lo elimini, perché è una legge giusta. Mia figlia non ha reddito, ma dice: toglietemi il reddito di cittadinanza, ma datemi un lavoro, invece di farmi marcire in casa. Ma nessuno vuole darle un lavoro. Dopo 15 anni di arresti domiciliari, ha diritto ad avere un lavoro. Che facciamo con mia figlia, come facevano i nazisti con gli ebrei, che li infornavano?”.

Fonte: La Verità, Marianna Madia Twitter, Ansa. Radio Capital

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