Marco Carta non si presenta in Tribunale: “Voglio un processo a porte chiuse”

Marco Carta, insieme al suo avvocato, ha richiesto il rito abbreviato per il furto di cui è stato accusato alla Rinascente di Milano.

Marco Carta Rinascente - Leggilo

 

Marco Carta, lo scorso 31 maggio, è stato il protagonista dello scandalo legato al furto di quattro magliette al centro commerciale La Rinascente di Milano. Il cantante, insieme alla sua amica, e pare complice, Fabiana Muscas, è stato accusato di un furto dal valore di 1200 euro, di cui si è sempre dichiarato innocente. Tuttavia ad aggravare la situazione per il cantante è stata anche la completa visione dei contenuti provenienti dalle telecamere di sorveglianza e la relativa testimonianza dei dipendenti del negozio che non farebbero altro che rafforzare la tesi dell’accusa. Marco Carta, tra l’altro, si è sempre dichiarato innocente, indicando come colpevole la Muscas, che è già stata arrestata poco dopo lo svolgimento del furto. L’avvocato del cantante, Simone Ciro Giordano, ha richiesto il rito abbreviato. In cosa consiste il rito abbreviato richiesto per l’artista sardo? Fan Page riferisce che la formula richiesta prevede lo svolgimento del processo a porte chiuse, facendo si non avvenga in alcun modo, nemmeno il momento dedicato al dibattimento. La richiesta di Marco Carta e del suo legale è prevista dagli articoli 438 del codice di procedura penale, e comporta anche lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Qualche giorno fa si è tenuta la prima udienza del processo che lo vede imputato per furto aggravato. L’artista non si è presentato, ma a parlare sono stati i suoi legali: “Lui è agitato perché non ha mai visto un’aula di un tribunale in vita sua anche se è sicuro della sua innocenza. Non è venuto perché questa vicenda gli ha causato molti problemi, per lui è stato un incubo, uno tsunami, come per tutti quelli che vengono coinvolti in vicende giudiziarie”. La seconda udienza del processo è stata fissata per il 31 ottobre. Secondo TgCom, il Pubblico Ministero ha presentato ricorso in Cassazione contro il mancato arresto dell’artista sardo.

Questo non è l’unico episodio che ha visto protagonista Marco Carta, durante il periodo estivo l’artista è stato accusato di aver richiesto un cachet troppo alto per la sua eventuale partecipazione, mai avvenuta, per il Gay Pride di Modena, perdendo numerosi sostenitori all’interno della comunità LGBT.

Fonte: Milano Fanpage, TgCom.

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