Zingaretti: “Matteo Renzi vuole un governo con il M5s? Io dico no, subito al voto”

Elezioni o Governo istituzionale per evitare l’aumento dell’Iva e portare a termine la riforma del taglio dei parlamentari? La linea ufficiale tenuta dal PD circa la crisi aperta da Matteo Salvini resta quella del voto. Nicola Zingaretti si è detto categorico sulla possibilità, palesata dall’ex Premier Matteo Renzi, di un Governo di alleanza con M5S. 

Zingaretti Crisi di Governo - Leggilo

Aria di crisi in pieno periodo estivo. I nervi sono tesi a Palazzo Chigi e anche all’interno del PD le cose non vanno meglio. Gli equilibri sono spaccati e la crisi di Governo ha l’aria di un film dove nessuno è protagonista e tutti sono comparse. Si alternano, sulla scena, i vari esponenti dei partiti che provano a sfruttare la situazione per emergere, dopo che Matteo Salvini ha rotto la maggioranza distruggendo quell’equilibrio, precario fin dalla nascita, raggiunto dai tre alla guida del Paese. Strappata la corda, ora resta da capire come riaggiustarla. La linea da seguire per affrontare la crisi aperta dalla Lega ha creato caos nel PD, la cui mancata coesione e unità può dirsi ora uno degli elementi fondanti del partito.

L’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è aperto ad un possibile accordo con il M5S, per evitare il voto ed avviare un Governo istituzionale. Gli obiettivi? Portare a termine la riforma del taglio dei parlamentari sostenuta da Luigi Di Maio, evitare l’aumento dell’Iva e fare il bene degli italiani. Oppure, in un’altra ottica intuibile ma non certa, evitare di giocare per evitare di perdere. La strada aperta da Renzi non piace a Nicola Zingaretti, che si dice categorico: “Ho ben chiara la minaccia dell’iniziativa di Salvini, addirittura per la tenuta della democrazia liberale, ma il sostegno a ipotesi pasticciate e deboli ci riproporrebbe ingigantito lo stesso problema tra poche settimane”, scrive il segretario in un intervento di suo pugno sull’Huffington post.

Con franchezza dico no“, si intitola l’editoriale. Zingaretti rifiuta  un’esperienza di Governo PD-M5S lo per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi tornare alle elezioni. Dice non anche per il timore che Salvini possa uscirne ancor meglio tra qualche mese. Le speranze sono riposte in Sergio Mattarella, le cui mani sagge e prudenti – dice Pietro Grasso – sorreggeranno la crisi cercando di limitarne i danni. Almeno così dicono. “Per fortuna nei passaggi ci guiderà la saggezza e l’autorevolezza del presidente Mattarella“, dice Zingaretti che poi ribadisce il bisogno di unità interna. “Dovremo discutere senza demonizzare idee diverse, senza accuse o invettive perché c’è e ci sarà bisogno del contributo di idee e di lavoro di tutte e di tutti. Se concordiamo sul pericolo Salvini il primo assoluto bene da preservare è l’obiettivo dell’unità”, sottolinea il segretario del PD.

“Subito al voto”

Unità che non esiste affatto, anzi c’è veleno tra i dem. La linea ufficiale del segretario Nicola Zingaretti resta quella del voto e la proposta di Matteo Renzi per un governo di transizione con il M5S trova opposizioni da ogni parte. Quest’ultimo – ribadisce SkyTg24 –  mira a mettere da parte le prese di partito e punta a soluzioni che possano risolvere le crisi del Paese. Ma la sua resta una soluzione che fa storcere il naso, e la formula risolutiva è solo un “governo di scopo“, dice Zingaretti.

Insomma le crisi in atto sembrano essere due. Nonostante l’appello all’unità lanciato proprio dal segretario, la rottura del governo gialloverde ha avuto come primo effetto la spaccatura del Pd. Quell’ ipotesi di accordo con il M5S, rifiutato categoricamente da diversi esponenti – tra cui anche Maria Elena Boschi, – che ritorna oggi proprio tra le labbra di Renzi viene accusata di incoerenza e assurdità. “Io sono stato accusato ingiustamente, per mesi, di essere il fautore di questo progetto nascosto”, si difende a sua volta Zingaretti. “Il sostegno a ipotesi pasticciate e deboli ci riproporrebbe ingigantito lo stesso problema tra poche settimane. È credibile imbarcarsi in un esperienza di governo Pd-5 Stelle per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni?”, prosegue nell’editoriale.

Eppure – fa i conti il Corriere – a Palazzo Madama i renziani sono circa 35-40 senatori su 51 totali del PD. A Montecitorio, 60-65 su 111 deputati. L’ex Premier starebbe insomma tentando di sfruttare questa forza, rilanciando l’idea “fantascientifica” – lo diceva lui appena qualche settimana fa – di un accordo con il M5S. Ma Zingaretti mira invece ad affrontare Salvini in campagna elettorale, puntando su liste dimezzate, quasi rase al suolo, delle varie esponenti renziane. Nessuna paura al voto, sostiene insomma il dem. E intanto, la partita è tutta da decidere.

Fonte: Huffington Post, SkyTg24, Il Corriere

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