“Greta a Parigi? Uno dei giorni più umilianti per la storia del Parlamento francese”

Continua il viaggio dell’attivista Greta Thunberg in Europa. Dopo una tappa a Berlino e una breve sosta in Normandia, la sedicenne svedese è intervenuta all’assemblea nazionale a Parigi. Ma la sua presenza ha creato scompiglio tra i deputati francesi. 

Greta Thunberg a Parigi - Leggilo

E’ il tempo delle vacanze. Per i comuni mortali e i comuni adolescenti che, dopo la scuola, si godono il mare e il relax. Ma per Greta Thunberg le cose vanno diversamente. Terminato l’anno scolastico, con una pagella da tutte A e solo una B, il 18 luglio l’attivista svedese ha iniziato un nuovo tour europeo, rigorosamente in treno per non inquinare l’ambiente. Prima a Berlino per partecipare a uno sciopero del venerdì; poi in Normandia dove è stata premiata con il Prix Liberté al Forum mondiale della Normandia per la Pace; infine a Parigi dove è intervenuta all’assemblea nazionale, il 23 luglio. Ad invitarla, i 162 deputati del collettivo bipartisan per il clima “Accélérons”.

Ma la sedicenne è stata tutt’altro che ben accolta, come riporta anche l’Ansa. Alcuni parlamentari francesi hanno ritenuto la sua presenza superflua o addirittura offensiva. Guillaume Larrivé, candidato alla guida dei Repubblicani – il partito fondato da Nicolas Sarkozy – ritiene tutt’altro che meritevole di onore il fatto che Greta salti la scuola il venerdì per manifestare. “Invito i miei colleghi deputati a boicottare Greta Thunberg all’Assemblea Nazionale. Per lottare intelligentemente contro i cambiamenti climatici, non abbiamo bisogno di guru apocalittici, ma di progressi scientifici e di coraggio politico”, ha scritto su Twitter.

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Ma gli scontenti non sono finiti. Neanche Marine Le Pen ha visto di buon occhio l’invito; seguono alcuni deputati del partito di MacronLa République En March! – come Sylvain Maillaird, o  Benedicte Peyrol. Quest’ultimo, ha fatto notare come andrebbero celebrati gli scienziati climatici francesi che da tempo sono impegnati, in modo meno teatrale, a combattere intellettualmente il cambiamento climatico. Anche l’eurodeputato del Rassemblement National, Jordan Bardella, intervenendo su France 2, ha tuonato contro “la dittatura dell’emozione permanente, ancor più quando si appoggia sui bambini, una nuova forma di totalitarismo”. E ancora: “Se vuoi cambiare il mondo, Greta, vai a scuola”, ha commentato la deputata Valérie Boyer a proposito dell’anno sabbatico che Thunberg prenderà da settembre per dedicarsi alla sua battaglia politica.

Il discorso di Greta

“Ho delle buone e delle cattive notizie sul clima”, ha detto Greta aprendo il suo discorso, come riporta Open. “Inizio dalla buona: il mondo non finirà nei prossimi 11 anni, come ha detto qualcuno. La cattiva notizia è che da qui al 2030, se non facciamo niente, non saremo più in grado di tornare indietro sul cambiamento climatico”. Poi la sedicenne si è rivolta ai deputati che l’hanno boicottata: “Alcune persone hanno scelto di non partecipare a questa riunione oggi, alcune persone hanno scelto di non ascoltarci. Non è grave, dopotutto siamo solo ragazzini, non avete il dovere di ascoltarci. Invece, avete il dovere di ascoltare gli scienziati, ed è tutto quello che vi chiediamo”.

E a chi la critica per essere solo una ragazzina – viziata e saccente, secondo molti – Greta risponde di non essere un’allarmista ma di rifarsi a fatti concreti e reali. Bisogna limitare il riscaldamento climatico limitando le emissioni di CO2, e per questo – sostiene l’attivista – l’impegno deve esserci da parte delle grandi aziende.  “Il più grande pericolo non è essere inattivi. Il più grande pericolo è quando i politici o le imprese fanno finta di agire. Come possiamo agire senza sembrare allarmisti? È la domanda che dobbiamo porci e che dobbiamo porre alle persone che hanno ruoli di responsabilità. Perché i fatti scientifici sono chiari. E noi ragazzi non facciamo altro che comunicare dati scientifici”. 

“Uno dei giorni più umilianti della storia del Parlamento”

Duro anche il commento del filosofo francese Pascal Bruckner, secondo cui si è trattato “di uno dei giorni più umilianti della storia del Parlamento francese”. In una breve intervista all’edizione cartacea di Repubblica – riportata anche da Agi –  il filosofo ha definito Greta non altro che “il simbolo di un nuovo infantilismo climatico” scagliandosi contro quell’ala politica che “pende dalle labbra di una ragazzina in braghe corte, ottenendo una clamorosa umiliazione della politica, nel senso più nobile del termine”.

Greta oggi è diventata un oggetto di culto, un fenomeno religioso di cui non si può dubitare e non si può mettere in discussione, sostiene ancora Bruckner. Si dice infine convinto che la ragazzina sia strumentalizzata dagli adulti e che ripeta “a pappagallo cose dette da altri”. Motivo di dispiacere per il filosofo, il fatto che le contestazioni siano arrivate solo dalla destra e dall’estrema destra. L’approccio di Greta al problema è “infantilismo climatico”, un “approccio sbagliato oltreché impraticabile”.

Chiara Feleppa

Fonte: Guillaume Larrivé Twitter, Ansa, Open, France 2, Agi

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