Macron e Merkel vogliono i porti aperti e i migranti in Italia

Scontro sul tema immigrazione, Ong e sbarchi tra Matteo Salvini, Malta, Francia e Germania. Durante il tavolo in corso a Helsinki, in occasione del vertice tra ministri UE, da Berlino e Parigi è stato richiesto di far approvare un documento sul porto sicuro che, già durante la cena informale di mercoledì sera, aveva incassato la netta contrarietà di altri Paesi, a partire da Italia e Malta.

Migranti asse Francia Berlino - Leggilo

Porti aperti e porti sicuri, ma solo per Italia e Malta. Si è concluso così: Francia e Germania da un lato, Matteo Salvini dall’altra parta. Il Vicepremier si è recato a Helsinki, dove è arrivato nel pomeriggio di ieri, per incontrare in bilaterali il collega maltese Michael Farrugia e quello sloveno Bostjan Poklukar. Oggi ha preso parte all’incontro dei Ministri della Giustizia e degli Affari Interni dell’Unione Europea per discutere sulle politiche di sicurezza interna e di immigrazione, come ricorda il sito ufficiale del Ministero dell’Interno. Lo scontro durante il Vertice si è aperto dopo il rifiuto da parte Berlino e da Parigi, di cambiare le regole sugli sbarchi ed il “primo porto sicuro” che, di fatto, hanno offerto la base per le rivendicazioni delle Ong nel fare rotta verso l’Italia. La norma – informa anche Adnkronos – è duramente osteggiata da Italia e Malta, ben consapevoli delle conseguenze che gravano su di loro ad ogni salvataggio delle Ong. C’è  inoltre il problema della redistribuzione delle persone salvate con le enormi difficoltà di rimpatrio per i soggetti a cui non venisse accordata l’accoglienza. A questo proposito, Salvini ha ricordato l’ultima vicenda della Sea Watch 3 e di Carola Rackete. 

E proprio le Organizzazioni non governative sono state un altro argomento sul tavolo a Helsinki. Salvini ha chiarito come “le Ong non possano sostituirsi agli Stati” e ha insistito per rafforzare l’impegno per prevenire le partenze e incrementare le espulsioni, anche inserendo una lista di Paesi sicuri come la Tunisia e l’Albania, ”per cui prevedere delle riammissioni automatiche”. Nulla anche su questo fronte. Dopo la rottura al tavolo di Helsinki, il Ministro dell’Interno ha invitato Francia, Germania e Malta ad un nuovo vertice a settembre per discutere ancora una volta delle regole sull’immigrazione. Per il momento il risultato del vertice di Helsinki è chiaro: l’asse Parigi-Berlino mira a lasciare in Italia i migranti, salvo dopo insistere sulla necessità di salvare le persone in mare.

Fonte: Adnkronos, Ministero dell’Interno

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