Zingaretti: “Salvini venga in Aula a dare spiegazioni, o non gli daremo tregua”

Nicola Zingaretti è intervenuto sul caso dei finanziamenti russi al partito di Matteo Salvini, chiedendo al Vicepremier di recarsi in Aula a fornire la sua versione dei fatti. Altrimenti, dice il segretario PD, non smetterà di stargli con il fiato sul collo.

 

L’opposizione torna all’attacco contro Matteo Salvini e l’occasione per gettare fango sulla Lega è stata servita su un piatto d’argento. Il caso – anche giudiziario, dopo l’apertura di un’inchiesta da parte ealla Procura di Milano – sui fondi russi che avrebbero finanziato il partito leghista in vista delle Europee, grazie alla mediazione di Savoini, ha scatenato le ire delle opposizioni. In prima fila il PD, e non stupisce, che guarda all’esito politico di una una tesi accusatoria ancora tutta da dimostrare. Dopo la deputata PD Alessia Morani, anche Nicola Zingaretti è intervenuto sulla questione. Non ha fatto altrettanto, tuttavia, sull’inchiesta che ha visto imputato il suo compagno di partito Giuseppe Sala sull’appalto Expo e anche sul caso Bibbiano ha usato molta prudenza.

“Noi non daremo tregua a Salvini finché lui o Conte non verranno in Parlamento a riferire nella sede propria la loro versione”, afferma il segretario PD in un’intervista a Repubblica. Sarà la Procura a dover accertare la verità sulla presunta tangente di 65 milioni alla Lega trattata da Savoini, personalità dalla quale, però, Salvini ha preso le distanze facendo finta di non conoscerlo, sostiene il dem. “Davvero credono che si possa discutere in Parlamento un Decreto sicurezza promosso da un Ministro che dice bugie? Soldi o no, Savoini in quel nastro dice cose gravissime. La strategia di Salvini è sempre la fuga. Parla di Ong, mini-bot, Rom per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi”, prosegue Zingaretti. Il segretario del PD non risparmia critiche neppure al Premier Giuseppe Conte: “Le responsabilità del Governo sono palesemente comuni. La maggioranza numerica è unita solo dalla paura di lasciare il potere. Per il resto nulla, la crescita si è fermata. C’è un rischio molto concreto che la contropartita per evitare l’aumento dell’Iva possa essere un massacro dei servizi pubblici essenziali con netti tagli alla scuola e alla sanità”.

Quanto alle prerogative del partito, Zingaretti vuole cambiarlo rimettendolo nelle mani delle persone, tornando nei luoghi della vita, dell’Italia che soffre. Le aspettative erano state ribadite, ricorda l’Ansa, qualche giorno fa all’assemblea nazionale del PD. “Dobbiamo avere fiducia, nulla è prestabilito. Abbiamo fatto un primo passo, ma ora vogliamo fare la storia. Il PD è l’unica alternativa credibile a questa deriva italiana”, ha detto il dem. Come avversari, c’è la destra liberale che va sconfitta; e il Movimento cinque stelle diventato ormai “un’amara stampella”: Per questo, secondo Zingaretti, bisogna aprire una seconda fase e imporre una nuova agenda, aprendo un grande confronto nel Paese e offrendo un’alternativa al modello Salvini. “Il comando assoluto di una persona è la premessa della sua solitudine e della sua sconfitta – dice e certo il riferimento più appropriato era in chi lo ha preceduto alla guida dei Dem – credo a un partito che sopravviva ai suoi leader. Serve un partito radicalmente nuovo, una comunità organizzata“, ha detto ancora il segretario del PD. Il tutto entro novembre. Promessa di Zingaretti.

Fonte: Ansa, Repubblica

Impostazioni privacy