Zingaretti: “Roma è una discarica, do 7 giorni di tempo a Virginia Raggi per ripulirla dai rifiuti”

Il Governatore del Lazio e segretario PD Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza per risolvere la risi dei rifiuti a Roma, ordinando Virginia Raggi e l’Ama di ripulire la città e riportare la normalità nella Capitale. 

Virginia Raggi rifiuti Roma - Leggilo

Roma invasa dai rifiuti. Non è una novità, ma è certamente un problema che va avanti da anni. Una questione a cui il Primo Cittadino di Roma, da quando si è seduta in Giunta con la fascia tricolore, non ha certo posto soluzione. Ci prova, allora, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Come riporta l‘Ansa, infatti, il segretario PD ha firmato un’ordinanza in cui si danno sette giorni di tempo – alla Raggi e all’Ama – per ripulire Roma imponendo gli straordinari per riportare la normalità nella Capitale. In particolare, si ordina lo stoccaggio di 300 tonnellate al giorno di immondizia in un’area di proprietà del Campidoglio nei pressi della stazione di Saxa Rubra, non lontano dal quartiere generale Rai, per lo scorno del locale municipio e pure del dipartimento mobilità e trasporti del Campidoglio. In cambio, vengono messi a disposizione impianti di raccolta e trattamento rifiuti da parte delle altre città della Regione. La normativa prevede anche una soluzione last minute: provvedere, entro 48 ore, all’immediata raccolta dei rifiuti e disinfezione vicino ai siti sensibili come ospedali, scuole, mercati e ristoranti. Dopo 7 giorni, l’Ama dovrà presentare una relazione di quanto fatto riportando i risultati ottenuti ed entro 30 giorni dovrà far approvare dal suo socio unico, il Campidoglio, i propri bilanci 2017 e 2018 nel rispetto della normativa vigente in materia civilistica e contabile.

“Anche a seguito degli ultimi eventi che hanno diminuito il numero dei cassonetti disponibili, entro 7 giorni a decorrere dalla notifica della presente ordinanza ama dovrà assicurare la provvista dei primi 300 cassonetti entro 3 giorni. Più mezzi per la raccolta rifiuti sia differenziata che indifferenziata, stradale o porta a porta, al fine di minimizzare la permanenza dei rifiuti per le strade, anche con l’ausilio di ditte appaltatrici, entro 7 giorni a decorrere dalla notifica della presente ordinanza. Garantire raccolta, trasporto e lavorazioni nei propri impianti anche nei giorni festivi”, si legge nell’ordinanza ripresa sui canali social. Ordinanza definita, da Zingaretti, non punitiva ma che punta all’efficienza di un sistema. “Questa ordinanza è un atto di responsabilità, una grande Capitale deve dotarsi di una impiantistica moderna che la renda autonoma e non rischi ogni volta di andare in emergenza. Non è un commissariamento ma una ordinanza in vigore fino al 30 settembre che indica un piano specifico di azione”, ha affermato il dem.

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Di certo, la pentastellata ha dovuto piegare la testa e sottostare all’accordo tra Regione e Ministero dell’Ambiente. Nella sua replica sui social, la Raggi è sembrava rivendicare l’ipotesi del complotto. “I camion di Ama sono già in viaggio per gli impianti regionali di Rocca Secca, Viterbo, Frosinone, Pomezia, Colleferro, Civitavecchia: spero che possano scaricare la spazzatura e non siano costretti a tornare indietro pieni perché hanno trovato ancora una volta i cancelli chiusi”, dice la Raggi. Da come fa intendere, insomma, sarebbe stata lei a costringere Zingaretti a firmare l’ordinanza. Poi si scaglia contro il dem: “Quelle di Zingaretti restano le solite promesse. In sette anni non è riuscito a scrivere il Piano Regionale dei Rifiuti e ora pretende di pulire Roma in sette giorni. Per un mese ha voltato la faccia dall’altra parte fino a quando lo abbiamo costretto a fare questa ordinanza per sbloccare i siti dove portare i rifiuti. Zingaretti sfiora il ridicolo quando dice di ripulire la città in una settimana. La smetta di illudere i cittadini con false promesse. Sia serio”, scrive la grillina. 

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Le aspettative di Zingaretti, in effetti, non sono così semplici da risolvere. Il testo dovrebbe garantire ad Ama la certezza di riuscire a dirottare nelle strutture regionali i sacchetti di indifferenziata, attraverso accordi con i singoli operatori dei vari impianti. Non sempre, però, gli impianti Tmb, i termovalorizzatori e i siti di smaltimento del Lazio vengano utilizzati al massimo della loro potenza. Come informa Agi,  Roma tratta le circa 3 mila tonnellate giornaliere di indifferenziato in appena 3 impianti. In sostanza, alla base delle difficoltà di raccolta e smaltimento, c’è un ciclo dei rifiuti fragile e non autosufficiente. Un problema per cui non bastano certo 7 giorni.

Fonte: Ansa, Nicola Zingaretti Facebook, Virginia Raggi Facebook, AGI

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