Milano, prigioniera in casa da mesi fugge nuda dalla finestra

Stamani una ragazza di 26 anni è caduta nel vuoto dal secondo piano per cercare di fuggire dalla furia di Giacomo Oldrati, il fidanzato che la teneva segregata da diversi giorni.

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La violenza non ha colore o nazionalità. Il carnefice può essere libico o italiano. La violenza può essere di gruppo o solitaria. Questa volta è stato un folle italiano ad agire da solo. Il nome di Giacomo Oldrati era già salito agli onori delle cronache, quando nel 2012 a seguito di alcune violenze nei confronti di quattro ragazze, fra cui anche la fidanzata di allora, era stato arrestato. Come ha raccontato l’Ansa, anche questa volta ad avere la peggio è stata la sua ragazza. Quest’ultima, dopo essere stata segregata per quattro giorni, da sabato a ieri, si è lanciata dalla finestra per tentare così di trovare una via di uscita dal suo aguzzino. La 26enne italiana ha sfruttato un momento di distrazione dell’uomo per riuscire a compiere questo gesto disperato. L’uomo, 40 anni, è stato arrestato.

Come ha spiegato AskaNews, il racconto fornito dalla donna alle Forze dell’Ordine è terrificante. Da marzo scorso Giacomo Oldrati avrebbe usato violenza su di lei quasi tutti i giorni costringendola, tra le altre cose, ad entrare in una vasca piena di acqua gelata.

Stremata la fidanzata è fuggita completamente nuda dalla finestra del secondo piano scendendo sul balcone posto più in basso. Qui però, perdendo l’equilibrio, sarebbe volata di sotto schiantandosi nell’androne del palazzo di via Biella. Una vicina di casa che l’ha soccorsa, coperta e accompagnata in un bar nelle vicinanze e quindi avvertito la polizia. Nella caduta la ragazza si sarebbe fratturata il malleolo e altre ossa. L’uomo, una volta fermato, sarebbe stato trasferito dal carcere in un centro psicosociale di Milano per intraprendere un percorso terapeutico che si prevede lungo e complesso. Il disagio psichico dell’uomo sarebbe già stato accertato nel corso di un precedente processo per fatti simili. L’uomo fu assolto perché considerato incapace di intendere e di volere. In un altro procedimento era stato condannato a un anno di libertà vigilata “previo riesame del profilo della pericolosità sociale”.

Deliranti i post sulle donne che, prima che venisse chiuso, si potevano leggere sul profilo Facebook di Giacomo Oldrato: “Sono un dio alla ricerca di angeli”, oppure: “Siete mie schiave, dovete pentirvi”, “Ucciderò una di voi con un coltello e poi al termine dell’agonia la farò resuscitare”. L’uomo era soprannominato “il guru del corallo”. Alcune vittime, infatti, erano state drogate con cocktail allucinogeni a base di corallo polverizzato preso dal proprio acquario tropicale.

Fonte: Ansa, AskaNews

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