Striscione contro Salvini, il sindaco Giorgio Gori: “Nessuno ha diritto di toglierlo”

Rimosso striscione contro Salvini a Brembate, nel bergamasco. Il Vicepremier era atteso per un comizio, ma i cittadini non hanno gradito la visita. 

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Non sei il benvenuto”, questo il contenuto di uno striscione affisso sulle finestre di una casa privata a Brembate, in provincia di Bergamo, dove ieri si è recato il Vicepremier Matteo Salvini per un comizio dal quale ha lanciato parole di fuoco nei confronti dell’elemosiniere di Papa Francesco. Questa mattina, però, i Vigili del fuoco hanno rimosso lo striscione sulla “base di una decisione della Questura“, ha spiegato il comandante Calogero Turturici, come riportato dall’Agi. Sarebbe stato il dirigente del servizio di ordine e sicurezza pubblico predisposto dalla Questura a richiedere un supporto tecnico, in occasione della visita del Ministro, come prevista dalla necessità di “collaborazione istituzionale tra corpi della Stato“. Nessuno, però, sembra essere a conoscenza delle motivazioni.

La questione creò ha creato non poche polemiche e i cittadini sembrano preferire Giorgio Gori, Primo Cittadino di Bergamo, del PD. Quest’ultimo, in realtà, potrebbe far vanto di pochi gesti eroici visto che ha ripulito una targa in onore di Lea Garofalo con il tricolore, ridotto a straccio. Eppure è stato proprio il dem a pubblicare le foto dello striscione rimosso. “Stamattina alle 9 Salvini parlava a Brembate ad un’iniziativa di partito. Una signora ha esposto alla finestra uno striscione (vedi foto). Poco dopo lo striscione è stato rimosso dai vigili del fuoco. Domando: chi ha dato loro l’ordine di intervenire? A che titolo?”, ha scritto sul suo profilo Twitter.

Attacca via Twitter anche l’ex segretario PD Maurizio Martina: “Qualsiasi messaggio difforme dal pensiero di Salvini va rimosso e zittito? E’ accaduto anche questa mattina al suo passaggio a Brembate (Bg). Dalle tv alle strade. Viva la libertà di opinione, di parola, di pensiero! Sempre!”. Si unisce al coro di polemiche anche l’assessore al Welfare del Comune di Milano, candidato alle Europee per il PD, Pierfrancesco Majorino: Sabato il ministro dell’Interno e leader della Lega sarà a Milano: è il momento giusto perchè gli striscioni siano belli e visibili. E provate a chiamarli, i poliziotti”. Majorino è lo stesso che prese le difese di Giulia Viola Pacilli, a proposito di cartelli e striscioni. E intanto Salvini mette a tacere le polemiche: “Non ne so niente, basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, che non si metta in pericolo la sicurezza dei cittadini o delle forze dell’ordine, poi ognuno scriva quello che vuole”.

Fonti: Agi, Twitter Giorgio Gori, Twitter Maurizio Martina

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