Andrea Camilleri e il 25 aprile: “Gli italiani dimenticano tutto, Salvini un ignorante”

Andrea Camilleri, padre di Montalbano, aveva attaccato tempo fa il Vicepremier Matteo Salvini. In una recente intervista, in occasione del 25 aprile, lo scrittore è tornato a condannare l’azione del Vicepremier. 

L’intervista, realizzata dal giornalista Giuseppe Rolli è stata pubblicata nella ricorrenza del 25 Aprile sul canale Youtube di Michele Santoro, da mesi in polemica con la Lega e con il suo leader, perchè ostili, dice il giornalista, ad un suo ritorno in Rai.

“Allora c’era voglia di rifare l’Italia. Le divisioni politiche, già allora, non potevano trascendere dall’avere come ideale lo sgombrare le macerie e rimettere in piedi la nazione”. Era partita in questi termini l’intervista dello scrittore Andrea Camilleri. Un’analisi della situazione politico-sociale dell’Italia che una mente come quella di Camilleri potrebbe permettersi, di certo. Poi, però, l’intervista ha preso un’altra piega ed è arrivato l’affondo su Salvini che ieri, in occasione del 25 aprile, si è recato a Corleone per testimoniare l’impegno dello Stato nella lotta contro la mafia. Nel mentre, Gino Strada, fondatore di Emergency sfilava tra le vie di Milano.

“Il fascismo può non essere una dittatura, ma una mentalità. Non posso trattenermi dal dire che col Governo di oggi abbiamo un esempio lampante di questa mentalità, che è quella del Ministro Salvini”, fa notare Camilleri che, qualche istanti più avanti, passa agli insulti. “La nostra Costituzione è ispirata a ciò che venne a significare il 25 aprile, non fu una ‘rissa’ tra comunisti e fascisti. Io a 93 anni mi sento fremere di rabbia perché dicendo una frase così questo ignorante di Salvini offende i caduti di tutte e due le parti, perché i fascisti che andavano a morire giovani credevano in un ideale sbagliato, orrendo, ma ci credevano, così come i comunisti, i monarchici e i democristiani. Salvini non sa neanche il senso della parola ideale”.

E non risparmia dal suo commento un attacco agli italiani: “Tutte le cose sono state dimenticate, l’italiano ha memoria solo per due cose, Sanremo e la formazione di calcio. Tutto il resto, ha una labilità di memoria che fa spavento. Il 25 aprile è la nascita dell’Italia”. Una data importante per lo scrittore, che di certo ha visto tutto da vicino e sulla propria pelle e non ha perso il senso della storia. Ma vede, come buona parte della Sinistra, in Salvini un pericolo per la democrazia e per i diritti umani.

Fonte: Canale Youtube Servizio Pubblico

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