Vauro: “Su Cesare Battisti ho sbagliato e chiesto scusa. Ora pensiamo a Salvini”

Sette modi per uccidere Salvini“. E’ il titolo dell’edizione della rubrica ‘La Zecca’, che il disegnatore Vauro Senesi ha sul sito di Michele Santoro. Sono sette srategie in chiave umoristica per far fuori vicepremier.

Vauro Sensi come uccidere Salvini - Leggilo

Vauro ironizza su quanto accaduto nel corso dell’ultima puntata di Quarta Repubblica nel corso della quale  stato mostrato un servizio dove, a telecamera nascosta, si chiedeva ad alcuni immigrati di colore cosa pensassero del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Uno ha parlato dei fatti di San Donato Milanese: il sequestro del bus di studenti da parte dell’autista di origini senegalesi Ousseynou Sy e ha fatto questo commento: “Non potrei mai fare una cosa del genere, sequestrare bambini che non hanno colpa, se dovessi uccidere qualcuno ucciderei Salvini o qualcuno di responsabile“. Il vignettista, ospite in studio, ha definito questa frase una “banale ovvietà“. Non è mancata la replica sui social da parte dello stesso Matteo Salvini: “‘Se dovessi uccidere qualcuni ucciderei Salvini’. Vauro risponde: ‘Cosa c’è di strano?‘” e qui il Ministro commenta, riferito a Vauro: “Questo signore non è normale“.

Vauro ha ironizzato sulle polemiche suscitate nel corso di Quarta Repubblica e sui social ed ha scritto un vademecum paradossale per “uccidere il Ministro”, come riportato da Adnkronos, commentandolo con queste parole:  “Visto che oramai sono stato condannato e non si possono prendere due condanne per lo stesso delitto mi sono immedesimato nel ruolo e quindi ho cominciato ad elaborare diversi piani

Ed ecco gli stratagemmi di ideati da Vauro: “Nutella assassina. Mi faccio prestare da quel radical chic di Nanni Moretti l’enorme famoso barattolo di cioccolata e lo lascio in bella vista nei pressi del ministero dell’Interno. Poi? Poi niente, ci penserà il colesterolo. Sabotaggio. Taglio i fili dei freni della ruspa. Piano scartato: la ruspa di Salvini è senza freni. Felpa fatale. Approfittando biecamente delle note difficoltà di lettura del ministro, gli faccio indossare una felpa con scritto ‘aprite i porti’. E confido nel collasso, quando qualcuno alfabetizzato del suo staff gli spiega che c’è scritto ‘aprite i porti’ e non ‘calci in culo ai clandestini’. Se non funziona nemmeno questo, gli regalo un libro di Saviano, spacciandolo per l’album di figurine dei calciatori del Milan. Uniforme killer. Un semplice giaccone della polizia cosparso di polvere urticante. Uno scherzo di carnevale perfetto per le sue carnevalate. Camuffamento. Travestire un rom da poliziotto. Per fargli rubare l’iPhone del vicepremier mentre si fa un selfie con lui. La crisi d’astinenza da selfie e twitter sarà immediata e micidiale. Balls choc. Applicare alle parti basse di Di Maio le protesi di un bel paio di palle da mostrare alleato e contare sull’effetto sorpresa. L’unica controindicazione è che l’effetto sorpresa potrebbe colpire prima Di Maio nello scoprire di avere le palle. Piano del papà. Contraffare il certificato di nascita del giovane Rami in modo che Salvini risulti essere il padre biologico, così è costretto a prendere la cittadinanza egiziana e a rinunciare a quella italiana. A quel punto il gioco è fatto: Salvini è egiziano. ‘Rimandiamolo a casa!’, ‘È finita la pacchia!‘”.

Un elenco innocuo e ironico, neanche troppo divertente con qualche insulto tra le righe per i collaboratori del Ministro – descritti per la maggior parte come degli analfabeti – e per l’incolpevole Luigi Di Maio, definto ingenorsamente un “senza palle”  – e chissà per Vauro chi ha attributi. In realtà Vauro ha astutamente tentato di risolvere in chiave ironica un attacco a testa bassa – l’ennesimo –  nei confronti del Ministro che ironico non era e che, in scia con buona parte delle Sinistra, giustifica il gesto dell’autista senegalese come “indotto” in qualche misure dalle politiche migratorie del Governo.

E dire che, in tema di violenza, Vauro dovrebbe andarci piano. Qualche giorno fa lo stesso umorista era apparso spiazzato dalla confessione di Cesare Battisti, nel corso della quale il terrorista ha ammesso l’omicidio di 4 persone, dopo decenni in cui si era proclamato innocente. Vauro anni addietro aveva sostenuto Battisti, all’epoca latitante, sostenendo la tesi secondo al quale era un antagonista, perseguitato dalla giustizia.Ora se ne vergogna, sembra. Per questo, almeno per questo, di violenza Vauro non dovrebbe più parlare, neanche per scherzo.

https://www.youtube.com/watch?v=lz5YW-3PhKk

Fonti: Twitter Matteo Salvini, Quarta Repubblica, Adnkronos

 

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