Elvio, prima di morire l’ultimo desiderio: in ospedale arrivano i suoi cani

Elvio Donattini, un ictus improvviso e un amore per i cani. Muore a Villa Maria, Imola, dopo aver salutato un ultima volta i suoi adorati animali. 

Elvio Donattini è morto circondato dai cani

Il signor Elvio è morto dopo lunghi giorni di agonia. Si era sentito male mentre raccoglieva castagne con la figlia nei pressi di Castel del Rio, un piccolo comune di Reggio Emilia. “Mio padre”, ha racconta Maurizia“dopo una vita passata lavorando, anche troppo, tanto che noi in casa eravamo preoccupati, si è sentito male una prima volta a fine ottobre dello scorso anno. Eravamo a raccogliere castagne”. Poi, l’intervento a Villa Maria e un ictus che lo ha lasciato paralizzato quasi del tutto. L’ultimo desiderio di Elvio era di tornare a casa, per Natale, ma non è stato possibile. Allora, la casa è andata da lui. “Mio padre amava i cani, e abbiamo pensato di fargli un ultimo regalo”, ha raccontato ancora la figlia. Tutta la famiglia e il personale del reparto si sono allora attrezzati per portare in ospedale i suoi due animali, Gilda e Piero. Poi, pochi giorni dopo, l’uomo è morto, come riportato da Il Corriere di Romagna.

“Il Signor Elvio ieri ci ha lasciato, ma siamo lieti di essere riusciti ad esaudire il suo desiderio. Elvio Donattini ha chiesto prima di morire di poter trascorrere qualche minuto con Piero e Gilda, i suoi amati cani. E venerdì scorso le bestiole, felicissime, sono venute a salutare il loro padrone in ospedale”, ha scritto in un post l’Asl di Imola. “Ci sono regole e procedure da rispettare”, si legge, “ma umanizzare l’ospedale è anche questo e crediamo che debba essere fatto. Gli animali sono entrati con la museruola fino al capezzale del signor Elvio. La famiglia ha espletato tutte le procedure per ottenere il permesso e grazie all’aiuto prezioso di medici e operatori l’ultimo desiderio di Donattini è stato esaudito”.

Su Facebook, la figlia ha così ricordato il padre: “Grazie di tutto anche se ieri ci ha spezzato il cuore. Speriamo che tanti altri malati possano provare la stessa emozione che ha provato mio babbo poter avere i suoi cani vicino per un po’ so che lo abbiamo reso tanto felice perché anche loro fanno parte della nostra bella famiglia”.

Chiara Feleppa

Fonti: Il Corriere di Romagna, Facebook Asl di Imola

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