Treviso, la professoressa segue ovunque la sua allieva: “Un vero incubo”

Una ragazza di Mogliano ha denunciato il comportamento di una sua ex insegnante accusandola di averla presa in giro, perseguitata ed umiliata per anni, fino ad arrivare ad atteggiamenti di un vero e proprio stalking.

Studentessa perseguitata denuncia insegnante

Una storia incredibile che arriva direttamente dalle aule di scuola. Una ragazza di Mogliano Veneto in provincia di Treviso ha denunciato il comportamento di una sua ex insegnante, oggi cinquantenne, ritenendolo morboso e denigratorio. Ogni giorno la studentessa veniva derisa e messa in cattiva luce davanti ai compagni, fino ad essere perseguitata. L’accusa è sfociata in un procedimento penale ai danni dell’insegnante, che è stata rinviata a giudizio per il reato di stalking.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, tutto sarebbe iniziato nel corso del secondo anno delle medie, quando la docente – insegnante di lettere – avrebbe iniziato ad umiliare la ragazza in classe, come riportato da Il Corriere della Sera. Battutine, commenti sarcastici e offese per denigrarla agli occhi dei compagni. Un vero e proprio mobbing, tanto che le ore di lezione erano diventate un vero e proprio incubo. A causa della situazione di disagio e di ansia totale, la ragazzina aveva deciso di cambiare scuola, nonostante sua madre fosse docente proprio in quell’Istituto.

Da quel momento le cose sono andate di male in peggio. L’ex insegnante ha  cominciato a perseguitare senza sosta la ragazzina, che intanto ha dodici anni. La attendeva fuori dalla nuova scuola, le passava davanti in macchina, la seguiva cercando di non farsi vedere. La giovane la vedeva in piazza, al supermercato, fuori dalla palestra. Ovunque. Una situazione che si è protratta per anni fino a quando, dopo l’ultimo incontro di qualche giorno fa, su un treno, la ragazza – oggi diciannovenne – ha deciso di rivolgersi ad un avvocato, Stefano Pietrobon, e di denunciarla per stalking.

Mi chiamava ‘la signorina’ e mi ripeteva sempre ‘Non pensare che tu sia privilegiata perché figlia di una professoressa’”, racconta la ragazzina. Intanto la donna, durante l’udienza preliminare, ha respinto con forza le accuse. “Io non ho fatto nulla, non ho mai perseguitato quella ragazzina”, ha detto al Giudice. Contro di lei ci sono le testimonianze di altre persone che avrebbero assistito ad alcuni degli episodi riferiti dalla presunta vittima. In particolare una parente e una amica. Il processo inizierà il 7 marzo del 2020.

Fonte: Il Corriere della Sera

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