La direttrice Rai contro Baglioni: “Mai più all’Ariston se ci sono io”

La Conferenza Stampa del prossimo Festival di Sanremo, in onda da Febbraio, tenutasi ieri, ha già aperto polemiche ancor prima dell’avvio. Argomento della Conferenza sarebbe dovuta essere la musica e lo svolgimento dello show. Invece, la politica ha rubato il posto a tutti gli altri argomenti.

Stamattina, a sorpresa, è arrivata anche la replica dall’alto. Le dichiarazioni del cantante di “Questo piccolo grande amore” a proposito dei migranti non sono piaciute a Teresa De Santis, neo direttore di Raiuno. Secondo quanto riportato da La Stampa, De Santis avrebbe deciso, per nostra fortuna, di non riconfermare Baglioni per i prossimi Festival di Sanremo: “Mai più all’Ariston se ci sono io”, avrebbe detto. Leghista, la De Santis alla guida della Rai aveva ribadito, in Conferenza, il suo entusiasmo per il Festival, salvo poi fare marcia indietro sulle dichiarazioni del conduttore. Alcuni di centrosinistra si sono mossi in difesa del direttore artistico. Michele Anzaldi, il deputato del PD, segretario della commissione di Vigilanza Rai,ha aperto le ostilità: “Il direttore di Rai1 minaccia a mezzo stampa il conduttore della principale trasmissione di Rai1 e della Rai, Sanremo, ma dalla commissione di Vigilanza arriva solo un silenzio tombale. Il presidente  della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini è ancora in ferie? Come fa a non dire nulla di fronte ad una vergogna così enorme?Mai si era assistito – ha aggiunto Anzaldi  – ad un caso del genere, con l’annuncio di epurazione del direttore artistico del Festival prima ancora che il Festival abbia inizio…” Insomma, una tragedia, stando alle parole di Anzaldi. Ma forse la farsa è propro questa.

Peccato, perché a cantare canta bene. Solo che parla male. Conduce male. Baglioni in veste di conduttore fa proprio fatica a decollare. Non ce la fa, lo si percepisce troppo come cantante – forse perché passa metà del Festival a cantare canzoni sue. Viene il dubbio che sia in gara – e al pubblico non piacciono le scelte dei cantanti in gara, la conduzione e la simpatia troppo forzata.

Teresa De Santis contro Claudio Baglioni

Eppure, in Conferenza, più che aprire il caos commentando su questioni al centro della politica, ce n’era da discutere. E no, non si può dire che il commento sia “capitato”. Tutto quello che dici davanti a uno schermo di una videocamera alimenta polemiche, specie se lo fai durante la Conferenza Stampa di un evento che catalizza l’attenzione dei media di quasi tutta Italia. Peggio poi se prendi di mira il Ministro dell’Interno e Vicepremier.

Come se non bastassero, poi, tutte le critiche ricevute per la scelta dei cantanti in gara: l’esclusione di alcuni ha determinato critiche sul web. Prima tra tutti, l’esclusione del brano “Caramelle”, di Pierdavide Carone e Dear Jack, incentrato sul delicatissimo tema della pedofilia.  “Troppo forte per Sanremo”, ha detto Baglioni. Giusto. Meglio prendere persone del calibro di Shade, Motta, Mahmood – chi sono, vi starete chiedendo. Non lo so neanche io. E forse anche un nome come Pierdavide Carone lascia perplessi ma almeno la canzone è di tutto rispetto e quanto meno sensibilizza su un tema importante.

Comunque, se questo è l’inizio, chissà cosa ci riserveranno le serate sanremesi. Staremo tutti così: attaccati alla tv ad ascoltare persone sconosciute, a chiederci chi sono, e a vedere la faccia plastificata di Baglioni per le troppe punturine. Chissà che non si ritiri fuori Salvini. Magari, lo si invita a partecipare per un gesto di pace.

Chiara Feleppa

Fonte: La Stampa

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