Luca e la sua ragazza, scomparsi in Africa da 20 giorni

Sembrano scomparsi, dispersi nel nulla, Luca Tacchetto e Edith Blais. Lui, 28 anni, originario di Vigonza, in provincia di Padova, laureato in architettura all’Università Iuav di Venezia. Lei, 34 anni, cittadina canadese, amica – o forse adesso, dopo tutto quello che stanno passando, qualcosa in più –  conosciuta durante un Erasmus in Canada due anni fa.

Edith e Luca, scomparsi da venti giorni a Burkina Faso

I due stavano attraversando l’Africa in auto con destinazione il Togo, in Africa Occidentale, dove il ragazzo aveva promesso a un amico, conosciuto in California, di aiutarlo a realizzare un villaggio per persone in difficoltà. Partiti da Vigonza, il 20 Novembre, avevano passato lo stretto di Gibilterra e transitato in Francia, Spagna, Marocco, Mauritania, Mali. Proprio qui, alla frontiera Mauritania-Mali, i due pare che fossero attesi a cena da una coppia di amici francesi che abita a Ouagadougou, nella capitale della Burkina Faso. Stando ad altre fonti avrebbero conosciuto la coppia proprio alla frontiera.

Le ultime notizie risalgono al 15 Dicembre: «Mio figlio ha chiamato intorno a mezzanotte. Mi ha detto di essere a casa di un amico francese. È stata l’ultima volta che abbiamo avuto sue notizie», dice il padre di lui. Anche il profilo Facebook di Edith si ferma al 15, con la condivisione, intorno alle 16.00, di un album dal titolo «Africa», con foto dei due sorridenti, paludi, antiche rovine, cammelli, pastori, scimmie. Una full-immersion in una cultura distante e diversa dalla nostra, ma così vicina a due spiriti liberi con la passione per il mondo. Sotto al post, commenti che chiedono «Where are you?», ma è ormai passato quasi un mese e dei due non c’è traccia, come riportato da Il Corriere della Sera.

La disperazione dei genitori

Angoscia per Nunzio Tacchetto, padre del ragazzo ed ex sindaco di Vigonza dal 2007, rimasto in carica per dieci anni: «Stiamo vivendo giorni angoscianti. Tutti ci dicono di sperare, di aver fiducia ma è dura. Tutto quello che si poteva fare è stato fatto, ma ad oggi non abbiamo nessuna notizia di Luca né di Edith. Non voglio aggiungere altro perché non c’è altro da aggiungere. Non so cosa pensare, spero solo che Luca e la sua amica siano vivi».

Anche Innocente Marangon, attuale Primo Cittadino di Vigonza, esprime la vicinanza al suo collega e la  preoccupazione per le sorti del ragazzo: «Avevo visto Luca poco prima della partenza, gli avevo fatto un grosso in bocca al lupo per questa splendida avventura. Ora siamo tutti in apprensione, Nunzio è un caro amico, ci bastano poche parole per capirci, so che stanno facendo tutto il possibile per avere notizie, non ci resta che sperare che arrivino presto».

Il ministero degli Esteri non ha ancora commentato ufficialmente il caso, finito su molti quotidiani italiani, cosa che non ha fatto piacere al padre di Luca – che teme la diffusione di ricostruzioni basate sulla fantasia e dannose. L’ ambasciata della Costa d’Avorio, in quanto a Burkina Faso non c’è l’ambasciata italiana, e la Farnesina sono in allerta e si stanno occupando del caso. Finora non risulta siano stati coinvolti in incidenti o che siano stati arrestati, né sarebbero giunte rivendicazioni da parte di gruppi criminali. Semplicemente, sono spariti nel nulla. Anche la loro auto, una Megane Scenic blu, non è stata ritrovata. Non è stato identificato neppure l’amico francese con il quale hanno trascorso la serata.

Intanto la madre di Edith, Jocelyne Bergeron, ha affermato al quotidiano canadese Le Soleil che sua figlia e Tacchetto «avevano avuto difficoltà a ottenere il visto» per entrare nel Paese africano. «Ho parlato con l’uomo che doveva accoglierli in Togo. Mi disse che, in passato, uno dei suoi volontari era stato arrestato e detenuto dalla polizia del Burkina Faso, senza permettergli alcun contatto con il mondo esterno. Come controlliamo questo tipo di informazioni?», chiede la madre preoccupata.

Un altro elemento di preoccupazione, ricordato dalla donna, riguarda alcuni giorni prima delle loro scomparsa. «Avrebbero fatto salire un uomo che faceva l’autostop, c’è una connessione? Hanno avuto problemi con la polizia a causa sua?». Il Canada, come la Farnesina, ha attivato tutti i canali in Burkina Faso e un’indagine è stata aperta dall’Interpol.

Chiara Feleppa

Fonte: Il Corriere della Sera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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