Il PD in Sicilia, scontro sui migranti: “I sindaci dell’isola si ribellino a Salvini”

E’ come una droga. Difficile smettere e inventarsi una vita nuova, una diversa ragione di essere. Nella bagarre tra sindaci e Ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla questione riguardante l’applicazione del Decreto sicurezza quale ruolo poteva svolgere il Partito Democratico? Forse una ragionevole mediazione partendo dal presupposto che il provvedimento è stato votato da un Parlamento democraticamente eletto: la maggioranza e buona parte dell’opposizione, Fratelli d’italia e Forza Italia. Certo, la Sinistra considera i voti dati ad altri di qualità inferiore rispetto ai propri, ma non può dirlo. Deve far finta di non pensarlo.

Così come deve fingere di pensare ad una strategia politica. Quindi il decreto è legittimo, controfirmato dal Presidente Sergio Mattarella – che certo non muoverà paglia per aiutare il Ministro. Il PD potrebbe promuovere una certe flessibilità applicativa delle norme, sopratutto di quelle che mal si armonizzano con le situazioni in atto e che rischiano di ridurre troppo drasticamente determinate prerogative a sostegno dei richiedenti asilo. Quindi: nessuno cambiamento nello spirito e nelle finalità del decreto, ma una progressiva e meglio armonizzata attuazione. Ma questo significherebbe risolvere dei problemi, tutelare realmente la persone che si dice di voler difendere e rinunciare allo scontro. E il PD, ora,  non sembra in grado di percorrere questa strada. Perchè ci vuole pazienza ed intelligenza politica e queste qualità non crescono sugli alberi.

Mentre dal  Viminale fanno sapere che i prefetti di Palermo e Napoli sono tenuti a denunciare i sindaci e i funzionari dell’anagrafe nel caso questi seguano le direttive di Orlano e De Magistris e decidano di disattendere la norma contenuta nel decreto, il PD sparge benzina sul fuoco. Poco importa che il reato ipotizzato sia quello di abuso in atti d’ufficio, aggravato dal fatto che i sindaci sono ufficiali di governo quando agiscono in materia di stato civile. Matteo Salvini li ha avvisati: “Rischiate di risponderne penalmente“. Cosa importa al Partito Democratico di tutto questo? Tanto peggio tanto meglio. Oltre al tiranno, Matteo Salvini, avranno anche i martiri di turno, veri o presunti. Al PD, partito che si è fregiato di essere “responsabile” e custode delle istruzioni quando c’era da sostenere i governi voluti da Napolitano, ora poco importa del rischio di uno scontro fra poteri dello Stato. Si divertono, loro. Scavano cunicoli e aspettano che qualcosa crolli.  Davide Faraone, segretario Dem in Sicilia, ha chiesto a tutti i comuni della regione di fare anche nelle loro città come a Paleremo, inviando loro la nota trasmessa da Orlando. Crescete e moltiplicatevi. I custodi delle istituzioni lavorano per il caos, sempre, quando i titolari delle istituzioni sono gli avversari politici. Davide Faraone, per chi ne fosse dimentico, era il senatore che la scorsa estate corse a Catania per dichiarare il disastro umanitario a bordo della nave Diciotti. Dopo qualche settimane di grida e farse degne della peggiore Sinistra, i migranti erano liberi e in ottima salute, per fortuna. E alla fine svaniti nel nulla. Ma si sa, certe droghe sono difficile da combattere. Faraone è convinto che se c’è qualcosa di tossico in questo Paese è il Governo. E chiama i suoi con un post su FB, poche ore fa: “ll PD Sicilia sarà sempre più un partito di strada. Faremo le nostre battaglie nelle istituzioni, ma staremo nelle piazze, vicino ai cittadini e ai loro bisogni, contro il governo pentaleghista, razzista e populista“. – sottolinea Faraone, perchè da buon Dem non poteva far mancare gli insulti agli avversari, tanto i fascisti sono sempre gli altri – Domani noi ci saremo, saremo in piazza con tutti i cittadini che hanno organizzato spontaneamente un sit-in in Piazza Pretoria alle ore 11 per protestare contro il decreto Salvini. Vi aspettiamo in tanti. A domani!”

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Intanto i Prefetti potrebbero decidere di annullare gli atti dei Sindaci e il Ministro dell’Interno potrebbe arrivare al punto di rimuoverli in presenza di “gravi e persistenti violazioni delle leggi“. Per il PD sarebbe una festa. Non avverrà, per fortuna. Per ora c’è l’apertura di un contenzioso tra Comuni e Stato: si discute la questione di legittimità costituzionale del decreto e non è escluso che un giudice possa portare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale. Insomma, prendere quell’iniziativa che Mattarella non ha preso, ritenendo non sussistessero i presupposti.

Intanto il partito che più si riconosce nel Decreto Sicurezza, la Lega si attesta al 33,7% dei consensi, seguito a larga distanza – quasi dieci punti dietro – dal Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, che si assesta al 24,8% Il PD di Faraone non riesce a risalire la china e resta intorno al 16,8% al di sotto del pur disastroso esito elettorale del 4 marzo. Forse i Dem vedono nei migranti i soli possibili elettori del futuro. Perchè altrimenti mal si spiega l’invariabilità di una deriva, nel gestire certe tematiche, che avrebbe connotati solo masochistici. L’ultima rilevazione effettuata da Bidimedia sulle intenzioni di voto mostra questo scenario se si votasse oggi. La bagarre sul decreto sicurezza indebolirà Salvini? Niente affatto.  Renderà più debole e confusa l’Opposizione. E, cosa peggiore e imperdonabile, non aiuterà i migranti.

https://www.facebook.com/SkyTG24/videos/293129394670990/

Fonti: Facebook Davide Faraone, Sky Tg24, Bidimedia

 

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