Tito Boeri, quanto ci costi. Le spese del numero uno dell’Inps

Tito Boeri è il Presidente dell’Inps e non passa giorno in cui non dica quanto la manovra economica del governo sia pericolosa, continuando a difendere invece la sua amata legge Fornero che a sua volta è furibonda per come è stata “rottamata”.

Ciò che usa e di cui parla tutti i giorni Boeri sono i numeri e per una volta non vogliamo parlare di altro, ma di ciò che riguarda lui, ovvero quanto costa al contribuente la sua professione in termini di rimborsi e spese.

Boeri prende all’anno circa 104 mila euro di stipendio, spendendo però la bellezza di 23mila euro tra vitto, alloggio e viaggi, all’incirca 191 euro al giorno. Tutto legittimo, per carità, visto che è proprio la legge che stabilisce il tetto di spese per ogni evenienza. Secondo i dati ufficiali, Boeri nei primi 6 mesi del 2018 ha speso 11.368 euro dal primo gennaio al 31 marzo e 11.575 euro dal 1 aprile al 30 giugno, per un totale di circa 23 mila euro per coprire 1.163 euro per vitto, 9.858 euro per l’alloggio e quasi 12 mila euro per viaggi e spostamenti vari. Ripetiamolo, tutto legittimo, se non fosse che i bisogni di Boeri sono cresciuti parecchio: “Dal primo gennaio 2017 al 31 marzo 2017 sono stati sborsati 10.277 euro;  dal primo aprile al 30 giugno 9.179 euro; dal primo luglio al 30 settembre 9.504 euro; dal primo ottobre al 31 dicembre 10.883″.

Secondo le tabelle fornite dall’Inps, Boeri è comunque nei limiti, anzi – come ci tiene a sottolineare l’ufficio stampa dell’ente – “il limite di spesa e per l’alloggio è di 5.400 euro”, mentre per il vitto è fissato 81 euro al giorno.  “Ipotizzando venti giorni lavorativi mensili  ciò implica 4.860 euro a trimestre di spese per il vitto” dicono dall’ufficio stampa. E per quanto riguarda i viaggi a Boeri: “vengono rimborsati esclusivamente i viaggi fatti per motivi istituzionali e i viaggi da e per il luogo di residenza”. Di sicuro non esce dal seminato, ma comunque non è poco l’esborso a cui concorriamo tutti noi lavoratori.

A tutto questo si aggiungono delle tensioni interne che potrebbero mettere a dura prova il numero uno dell’Inps: il presidente dell’Istituto di previdenza sociale ha il mandato che scade il prossimo febbraio, ma sembra che i dipendenti dell’Inps lo accuserebbero di avere troppi poteri, che userebbe per mandare attacchi ai politici e messaggi contro il Governo. Pare che Boeri prenda infatti le sue decisioni solo consultandosi con 5 dirigenti vicini a lui mentre i dirigenti di prima e seconda fascia dell’Istituto avrebbero mansioni ridotte. Proprio questi ultimi avrebbero rammentato a Boeri il suo ruolo tecnico che non comprende fare attacchi al Governo.

Persino i sindacati sono molto arrabbiati e chiedono la valorizzazione di alcuni dipendenti: “Abbiamo unitariamente rimarcato che non si sta discutendo di concorso esterno, ma di consentire ai lavoratori dell’Istituto di poter mettere a frutto le competenze acquisite in anni di lavoro – nel pieno rispetto del principio della selettività: per questo, una simile inaspettata rigidità da parte dell’Amministrazione ci appare del tutto incomprensibile e inaccettabile”. Oltre a questo è intervenuto anche il presidente del Comitato di indirizzo e vigilianza, Guglielmo Loy, riguardo all'”apacità” dell’Inps di dare “celeri e corrette risposte agli utenti”. Insomma Boeri potrebbe non essere riconfermato?

 

Fonte: Inps

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