Che la manovra economica in Italia sia stata vista con orrore dall’Europa, ormai è cosa risaputa. Jean Claude Juncker e Pierre Moscovici – rispettivamente Presidente della Commissione Europea e Commissario europeo per gli affari economici e monetari – l’hanno proprio detto: l’Italia potrebbe diventare come la Grecia.
Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno fatto spallucce e sono andati avanti per la propria strada. Il primo dicendo che non esiste alcun piano B alla manovra e che l’Europa è destinata a morire entro 6 mesi, il secondo dicendo che Juncker ha dei seri problemi con l’alcol e unendosi con la Presidentessa del Fronte Nazionale Francese Marine Le Pen in un fronte comune contro la UE.
Adesso nella storia si aggiunge anche il Fondo Monetario Internazionale, FMI, che – a causa dello spread sopra i 300 punti – ha tagliato le stime di crescita in Italia, che sono scese a un +1,2% nel 2018 e a +1% nel 2019 (era stato +1,5% nel 2017). Si tratta di una revisione verso il basso dello 0,3% per quest’anno e dello 0,1% per il prossimo rispetto alle stime di aprile.
Maurice Obstfeld, capo economista del FMI, durante la presentazione del Weo, il World Economic Outlook dice, come riportato da Sky Tg24: “È imperativo per l’Italia che le politiche fiscali preservino la fiducia del mercati”. Secondo Obstfeld è importante che l’Italia operi nel rispetto delle regole europee, preservando sul versante lavorativo la riforma Fornero e il Jobs Act che invece questo Governo intende abolire. Nel nostro Paese infatti ci sono troppe incertezze e questo sconsiglia gli investitori sia stranieri sia italiani a fare degli investimenti, visto che le regole cambiano di continuano e rischiano anche di essere l’opposto di quelle precedenti.
Sul fronte crescita ci sono buone notizie: la fase di espansione in atto dal 2016 sta continuando con una crescita tra il 2018-2019 che dovrebbe assestarsi sui livelli di quella del 2017, anche se il documento, come riportato da Forbes, dice che “L’espansione però è diventata meno bilanciata e potrebbe avere toccato il suo picco in alcune tra le principali economie. I rischi al ribasso alla crescita globale sono cresciuti negli ultimi sei mesi, mentre il potenziale per eventuali sorprese al rialzo si è ridotto” .Buone notizie, invece, sul fronte della disoccupazione attesa in calo dall’11,3% del 2017 al 10,8% di quest’anno, mentre per il 2019 si stima che la percentuale si aggiri attorno al 10,5%.
Fonti: Sky Tg24, Forbes