Matteo Salvini: “I miei figli mi hanno chiesto perchè sequestro le persone”

Matteo Salvini alla fine aveva ragione: i migranti che si trovavano sulla nave Diciotti non avevano problemi di salute, come invece era stato detto inizialmente (si diceva che avessero la scabbia). “Nessuno dei cento migranti della nave Diciotti ha problemi di salute e questo anche grazie ai soccorsi medici degli ultimi giorni a Catania. I migranti stanno ora riposando  riferiscono gli operatori...” ha riportato l’Ansa e ha dovuto ammettere anche uno dei quotidiani mainstream che solo pochi giorni prima – siamo a fine agosto – aveva attaccato la politica del vicepremier. Insomma, erano provati dal viaggio ma tutto sommato non c’era motivo per un allarmismo così diffuso.

Salvini aveva deciso di lasciare la nave Diciotti ferma al porto di Catania con a bordo 177 migranti tratti in salvo il 16 agosto al largo di Lampedusa.  Nessuno poteva infatti scendere: Malta si era rifiutata di accoglierli e l’Italia di farli sbarcare senza un accordo UE sulla divisione dei profughi. Prima di giungere ad una conclusione – cioè quella di portarne 100 a Rocca di Papa (alcuni infatti erano stati fatti scendere prima per motivi di salute o perché minorenni) – Salvini e un capo del gabinetto del Viminale sono stati indagati dal pm di Agrigento Luigi Patronaggio per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.

Proprio su questo il vicepremier ha parlato nella puntata di Quarta Repubblica, la trasmissione condotta da Nicola Porro su Rete 4 spiegando l’enorme difficoltà che ha avuto nello spiegare ai suoi figli di 15 e 6 anni come mai il loro padre fosse stato accusato di un’accusa tanto grave. “Quel pubblico ministero che mi ha indagato per sequestro di persona mi ha complicato la vita, perché ho dovuto spiegare ai miei due figli  che il papà non è un sequestratore di persona, è un papà normale come gli altri. Però mi ha dato tale e tanta forza, perché quando penso di essere nel giusto nessuno mi può fermare o spaventare. Un atto dovuto? Che Salvini volesse fermare l’immigrazione clandestina non era un mistero… L’ho sempre detto sottovoce? Quello che ho fatto, rifarei. Se arriva un altro barcone aiutato da scafisti o gestito da scafisti che vuole portare dei clandestini in Italia, io lo fermo”.

E il fatto che il leader della Lega non intenda mai darsi per vinto lo si evince anche da un post pubblicato su Facebook in cui dà l’ultimo saluto a Silvia Cavalli, ex consigliera della Lega, morta a soli 31 anni per un tumore: “Buon viaggio SILVIA, donna forte e coraggiosa – ha scritto Salvini -, hai combattuto come una Leonessa, da leghista, ma la malattia bastarda alla fine ha vinto. Anzi, no. Hai vinto TU, hanno vinto il tuo sorriso, la tua serenità e la tua forza che hai regalato a tutti fino all’ultimo respiro. Ma come facevi?!?!? Un abbraccio bresciana, continua a sorridere e aiutarci da Lassù, e sappi che manterrò la promessa che ti ho fatto: non mollerò, MAI”.

E non mollerà neanche contro le ONG, ritenute da Salvini un aiuto agli scafisti che portano illegalmente gli immigrati nel nostro Paese, come riportato dall’Ansa: “Denuncerò per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chi aiuta gli scafisti. nelle ultime ore i trafficanti hanno ripreso a lavorare, riempiendo barchini e approfittando della collaborazione di qualche Ong. Tra queste c’è Aquarius 2, che poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con a bordo 100 immigrati ciascuno, sarebbero in navigazione”. Anche Luigi Di Maio nel 2017 aveva sparato a zero contro le ONG:  “Le organizzazioni non governative sono accusate di un fatto gravissimo, sia dai rapporti Frontex che dalla magistratura, di essere in combutta con i trafficanti di uomini, con gli scafisti, e addirittura, in un caso e in un rapporto, di aver trasportato criminali, Vogliamo vederci chiaro, sapere chi le finanzia a Saviano e agli altri, dico che fanno parte di quella schiera di ipocriti che ha sempre finto di non vedere il business dell’immigrazione”. Proprio l’autore di Gomorra aveva infatti criticato l’allora vice presidente della Camera: “Quello che è certo è che Di Maio, con il suo intransigente ‘cattivismo’, parla e compiace, in breve cerca i voti, di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti in fondo al mare”. 

Fonti: Ansa, Quarta Repubblica, Facebook Matteo Salvini

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