“Qui ci vuole un Presidente d’Europa che decida da solo sui migranti e fermi Salvini”

“C’è un problema di funzionamento dell’Europa, che quando si trova ad affrontare problemi dirimenti come l’immigrazione ha avuto sempre il problema che i Paesi seguivano le loro dinamiche interne. E quindi rispondevano o non rispondevano ad un principio di solidarietà e d’interesse delle Nazioni Europee a seconda delle dinamiche interne. Io penso che il successivo passo, se vogliamo tenere in piedi l’Europa sia quello di costruire davvero gli Stati Uniti d’Europa e passare all’elezione diretta della Commissione e del Presidente. Ora sulla questione dell’immigrazione, per esempiol si firma un accordo in Commissione europea ma i Governi che hanno firmato l’accordo non rispettano il patto”
 A dirlo è stato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del PD nelle ore in cui il Governo Conte ha firmato il decreto su Sicurezza e Immigrazione. Un provvedimento che è cruciale nei rapporti tra Esecutivo ed Opposizione. Un decreto che non piace, al punto che il PD, ormai guardando alle elezioni europee delinea già la propria proposta politica: un’idea d’Europa più forte e impositiva, organizzata in modo tale da neutralizzare l’autonomia ed il potere d’interdizione degli Stati membri in temi come l’immigrazione e l’economia. Nell’Europa voluta dal PD non ci sarebbe spazio per i Salvini e gli  Orban e non ci sarebbe da perdere tempo con un decreto sull’immigrazione. A decidere, per tutti, sarebbe Bruxelles.
Una prospettiva marcatamente europeista che sembra trovare i favori della deputata di Liberi e Uguali, Laura Boldrini durante le manifestazioni di protesta contro Oraban a Milano a fine agosto si espresse così, come riportato da Il Fatto Quotidiano: “Le prossime elezioni europee saranno una sfida campale rifacciamo tutti insieme un nuovo partito progressista”. Il percorso sembra ancora lungo mai contenuti potrebbero trovare la convergenza di PD e LeU. I pensieri espressi da Fiano, non sono distanti da un’idea dell’Europa che non dispiace all’ex Presidente della Camera. Nel dicembre della scorso anno, durante i tradizionali saluti natalizi a Montecitorio si espresse infatti in questi termini: “Il nostro obbiettivo deve essere la costruzione degli Stati uniti d’Europa perché la maggiore integrazione politica è l’unica strada da percorrere”, ed è “velleitario e disonesto far credere che risposte nazionali possano risolvere problemi” . In quell’occasione espresse apprezzamento per il progetto politico di Emma Bonino, non a caso denominato PiùEuropa. “E’ molto positivo che ci sia una forza con questa connotazione europea” – disse – “E’ una caratteristica che dovrebbero avere tutti”.
Il responsabile Giustizia del PD e la ex Presidente della Camera condividono almeno un’altra idea: quella di combattere ogni possibile forma di accondiscendenza verso il fascismo.
Una scelta che suscitò consensi non unanimi e perplessità ben sintetizzate dalle parole di Giuseppe Palma, avvocato, esperto di Diritto Costituzionale e Diritto dell’Unione Europea “Se personaggi come Laura Boldrini ed Emanuele Fiano vogliono abbattere la simbologia fascista – nel caso della prima – e punire la gestualità o chi propaganda le immagini del Ventennio – il secondo – il motivo è uno solo. La sinistra del secondo Novecento aveva l’obiettivo di tutelare il lavoro e i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione. E poteva farlo perché l’Italia era uno Stato sovrano sulla moneta, sull’economia e sulle leggi. Oggi, avendo illegittimamente ceduto la sovranità monetaria ed economica all’antidemocratica sovrastruttura europea, non potendo più difendere lavoro e Costituzione per via di uno scellerato cambio fisso e di una politica monetaria nelle mani di una banca centrale indipendente e senza Stato, alla Sinistra è rimasta una sola possibilità: resuscitare i fantasmi del passato per convincere se stessa – da morta – di essere ancora viva”
Insomma, combattere Matteo Salvini servendosi dell’Europa, visto che non lo si può battere in casa, almeno per ora. Ecco, a grandi linee il progetto della Sinistra. In attesa che arrivi quel giorno il Ministro ha intanto varato il decreto Sicurezza e Immigrazione ottenendo l’unanimità in Consiglio dei Ministri. Un segnale politicamente importantissimo. Il decreto contiene misure restrittive che non potevano piacere a PD e Leu
La richiesta di cittadinanza da parte di cittadini stranieri prevede che la domanda venga sospesa se il richiedente ha commesso reati come spaccio, violenza sessuale, rapina o resistenza a pubblico ufficiale.
Saranno abrogati i permessi di soggiorno per motivi umanitari e saranno sostituiti da permessi speciali la cosiddetta “protezione sussidiaria”, permessi per meriti civili o cure. Sono previsti rimpatri anche per quegli stranieri che fanno più volte ritorno nel Paese di origine, come riportato dall’Ansa. “Saranno sei le fattispecie che renderanno possibile l’ingresso nel nostro Paese per motivi umanitari: l’ingresso è consentito alle vittime di grave sfruttamento, per motivi di salute, violenza domestica, calamità, cure mediche e atti di particolare valore civile” ha spiegato il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

I tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio raddoppieranno da 90 a 180 giorni. I richiedenti asilo rimarranno negli “hot spot” per un periodo non superiore a 30 giorni, per accertarne l’identità o la cittadinanza. Il decreto stabilisce anche il divieto di reingresso degli stranieri espulsi, non solo in Italia, ma nello spazio Schengen.Per quanto riguarda la Sicurezza, il provvedimento stabilisce una stretta sul noleggio di furgoni per prevenire attacchi terroristici, dopo gli attentati di Berlino e Nizza, chi affitterà questi mezzi dovrà comunicarlo al centro elaborazione della polizia. Sarà esteso il Daspo urbano anche ai soggetti sospettati di terrorismo internazionale e scatterà la revoca della cittadinanza per quei cittadini sospettati di essere una minaccia per la sicurezza nazionale. La Polizia dei Comuni che superano i 100.000 abitanti, potrà sperimentare i taser e saranno potenziati gli organici dell’Agenzia Nazionale beni sequestrati alle mafie. E previsto inoltre un inasprimento per le occupazioni abusive delle case. Resta fuori dal Dl la questione Rom. Una scelta oculata, considerando che il decreto deve essere sottoposto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale lo scorso luglio in concomitanza con lo sgombero del Camping River campo abusivo a Roma Nord, parlò di un rischio per le minoranza ed evocò addirittura l’Olocausto. Quando si dice la corretta collaborazione tra poteri dello Stato. E’ possibile che il Ministro abbia voluto ridurre al minimo il potere d’interdizione e la propaganda in doppiopetto, a servizio dell’Opposizione di Sinistra, vigile sul Colle almeno dai tempi di Oscar Luigi Scalfaro.

La Sinistra cerca un Presidente d’Europa, ma quello d’Italia svolge già egregiamente il potere ombra che si è auto attributo. E ora il decreto di Salvini arriva sul suo tavolo. Qualcosa accadrà. Il PD, travolto dai sondaggi, spera.

Fonti: Ansa, Il Fatto Quotidiano

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