Marchionne, 12 anni di amore con Manuela: “E’ la mia fortuna” disse

I familiari e anche Manuela, la sua compagna di vita sono lì, accanto a lui. Che Sergio Marchionne non stesse bene, era evidente da qualche mese. E questo nonostante l’incredibile volontà di continuare il lavoro quotidiano, caratterizzato da ritmi quasi impossibili da sostenere. In più occasioni, ribadendo la sua uscita dal gruppo nella primavera 2019, aveva ammesso: «Sono stanco». Ora si è all’epilogo, presso la clinica Universitätsspital di Zurigo. L’ospedale universitario è noto per essere stato il primo centro medico ad applicare ai pazienti oncologici una nuova piattaforma per la radioterapia nei casi di tumore a prostata, polmone e cervello. L’eccellenza non è bastata. Era troppo tardi.

Marchionne ora sarebbe in coma, dopo l’operazione alla spalla subito alla fine del mese di luglio, e l’aggravarsi di un tumore che non gli sta lasciando scampo, Un tumore ai polmoni causato dal fumo: almeno due pacchetti di sigarette al giorno. Da qualche mese aveva smesso o quasi, ma era tardi.

“Sergio Marchionne, il problema era nei polmoni”

Stazionarie e irreversibili” sono i termini che descrivono la situazione clinica dell’ex ad di Fca, ricoverato in terapia intensiva. Gli sono accanto i suoi figli, Alessio Giacomo nato nel 1989 e Jonathan Tyler di cinque anni più piccolo avuti entrambi dalla prima moglie, Orlandina. E c’è, appunto, Manuela Battezzato, la sua compagna quarantasettenne, donna della comunicazione Fca con la quale convive da alcuni anni, come riportato da Il Messaggero.

La relazione di Sergio Marchionne con Manuela Battezzato risale alla fine del 2012, dopo il divorzio del manager dalla prima moglie. Laureata in scienze politiche, la 47enne piemontese era una dipendente della vecchia Fiat e lavorava nel ramo comunicazioni operando nell’ufficio comunicazione del gruppo fin dalla fine degli anni ’90. Dal 2009, anno dell’acquisizione di Chrysler avvenuta proprio grazie a Marchionne, Manuela Battezzato ha coordinato i rapporti tra l’ufficio stampa torinese e quello di Detroit, iniziando una stretta collaborazione con il dirigente che poi sarebbe diventato compagno di vita.  Scrive il Corriere della Sera che Marchionne definiva Manuela “la mia fortuna” e faceva in modo che nulla, un pettegolezzo o un commento di troppo, turbassero la sua serenità.

 

 

 

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