Fiat Chrysler, un altro addio pesantissimo: lascia Alfredo Altavilla. Concessionari in allarme

Il primo lunedì senza Sergio Marchionne è una giornata nera in Borsa per tutti i titoli del gruppo. La galassia Agnelli ha aperto in forte calo all’indomani dell’addio forzato del leader. Ferrari, che per alcuni minuti non è riuscito a far prezzo in apertura, ha segnato una flessione del 5,05 per cento; Cnh Industrial ha lasciato sul terreno il 4,26, Fca il 4,18%, mentre Exor il 4,23%. I quattro titoli hanno guidato le perdite del listino principale di Piazza Affari. Wall Street ha seguito il trend negativo. Dopo Piazza Affari anche il New York Stock Exchange, nelle contrattazioni che precedono l’avvio dei mercati, ha punito infatti i titoli della galassia Agnelli: -5%, nel pre-market Ferrari. E oltre -3% Fca.

E domani ci si attende un’altra giornata pesante, perchè Alfredo Altavilla si è dimesso, come riportato da La Stampa. Dopo aver informato la squadra, nella tarda mattinata di oggi, intorno alle 14:30 è giunta la comunicazione formale dell’azienda, che «nel ringraziarlo per il contributo prestato, gli formula i migliori auguri per il proseguimento della carriera». Dopo l’uscita di Sergio Marchionne questa è un’altra grave perdita per il gruppo italo americano.

“Sergio Marchionne, il problema era nei polmoni”

L’indiscrezione circolava con insistenza a Torino. Ed ora c’è la conferma: il responsabile delle attività europee di Fca. E’ questa una delle conseguenze della nomina di Mike Manley, il capo del brand Jeep, alla successione di Sergio Marchionne. Altavilla, insieme a Richard Palmer, responsabile finanza del gruppo e Pietro Gorlier, amministratore delegato di Marelli, era stato indicato secondo indiscrezioni mai confermate, come uno dei papabili alla successione.

Altavilla, nato a Taranto il 2 agosto 1963, in Fiat dal 1990, è stato, in questi ultimi anni, un punto di riferimento per il sistema finanziario, commerciale, industriale e sindacale della società. Considerato il «ministro degli Esteri» del gruppo, ha seguito, a stretto contatto con Sergio Marchionne, le trattative per arrivare al distacco da General Motors e la fusione con Chrysler, dividendosi tra Washington e Detroit, per un lungo periodo.

Un manager completo, che ha esperienze di lavoro in Asia, in Turchia e negli Usa: dal novembre 2012 era chief operating officer per Europa, Medio oriente e Africa. La carica, ora, verrà assunta ad interim dal nuovo ad, Manley. Altavilla conosce tutti gli aspetti del settore, in una prospettiva multinazionale, ha creato un legame europeo con i concessionari che oggi sono in allarme. Non si conosce, per ora, quale saranno gli «interessi professionali» che — come recita il freddo comunicato ufficiale — Altavilla intenderà perseguire.

Alfredo Altavilla lavorerà con Mike Manley fino alla fine di agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizione”, comunica l’azienda. Fca ha anche annunciato che “le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto di Richard Palmer, Chief Financial Officer del Gruppo e Responsabile Systems and Castings”.

Il cambiamento “improvviso e drammatico” al vertice di Fca con la malattia di Sergio Marchionne e la nomina repentina di Mike Manley come amministratore delegato dell’ex-Lingotto è considerata una “cattiva sorpresa” dagli analisti finanziari. E’ quanto si legge in alcuni report che circolano nelle sale operative, in cui viene sottolineato che “sia Fca che Ferrari saranno sotto pressione nel breve termine” in quanto gli investitori “non amano le cattive sorprese e l’incertezza”. Soprattutto “alcune speculazioni su operazioni di acquisizioni potrebbero ricominciare adesso, che la leadership del Gruppo si è indebolita”.

Fonte: La Stampa

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