Macron: “I nazionalismi vicino casa nostra? Sono come la lebbra”

Macron sopra le righe, ancora. Dopo aver dato dell’idiota ad un ragazzino sedicenne che ha avuto l’ardire – o la semplicità – di dargli del tu, il Presidente francese riconquista la scena. E se la prende con i soliti noti. Non dice mai la parola “italiani” ma si rivolge al popolo del Bel Paese, chiaramente. E come pochi giorni fa, troppi pochi, tira il sasso e nasconde la mano, Emmanuel Macron. Troppo e al tempo stesso troppo poco per non creare un altro caso diplomatico.

Macron a caccia di italiani

«Voi li vedete crescere come la lebbra – ha detto il presidente francese in un discorso a Quimper facendo chiaramente riferimento all’Italia e agli italiani, come riportato da Il Corriere della Sera- un po’ dappertutto in Europa, nei Paesi in cui non pensavamo fosse possibile vederli tornare. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e ci abituiamo. Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza».

A chi lo accusa di poca risolutezza rispetto all’accoglienza dei migranti, Macron chiede di «guardare ciò che accade altrove». Con chiaro riferimento all’Italia e agli italiani. «Quando gli altri tradiscono, anche l’asilo, fanno le peggiori provocazioni umanitarie… È questo che bisogna denunciare e contro cui bisogna battersi. Non dividendoci tra noi stessi. È contro quelli che bisogna scandalizzarsi. Contro il nazionalismo che rinasce, contro le frontiere chiuse che propongono alcuni», ha sottolineato il quarantenne leader della Francia nell’intervento fiume a Quimper. «Ci abituiamo a tutti gli estremi in Paesi che, per anni, sono stati europeisti come noi», ha aggiunto, prima di lanciare una dura bordata contro le «nostre elite economiche, giornalistiche, politiche, che – ha ammonito – hanno una responsabilità immensa su questo tema». Quindi un appello direttamente rivolto ai 130 rappresentanti locali presenti in Bretagna: «Ho bisogno di queste terre che credono nell’Europa, ho bisogno di francesi che credono in questo progetto perché conoscono la nostra storia, perché conoscono il prezzo dei nazionalismi, perché conoscono il prezzo della stupidità».

Il capo dell’Eliseo ha anche difeso la propria politica migratoria “mediana” e sottolineato di non voler “prendere lezioni da chi spiega che bisogna accogliere tutti senza vedere le fatture della società francese“: parole che sembrano indicare che il presidente francese voglia cercare una difficile via di mezzo nello scontro tra i Paesi dell’Ue sul problema migranti e su come gestirli. Macron, ha anche detto di voler “integrare coloro che hanno ottenuto l’asilo ed espellere gli altri” pur ammettendo che sia un “cammino difficile” ma comunque “più responsabile di chi gioca sulle paure“.

Furente il vicepremier Luigi Di Maio che commenta, come riportato dall’Ansa: ” Le parole che ha pronunciato Macron «sono offensive e fuori luogo. La vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è».

Fonti: Il Corriere della Sera, LeHuffPost, Ansa

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