“Stai mettendo in pericolo persone vulnerabili” ma Salvini non cede sulla nave dei migranti

La nave Aquarius con 629 migranti a cui Salvini ha negato l’approdo nei porti italiani si trova a poche miglia da Malta. Il Governo dell’isola non ha risposto alla richiesta di aiuto e si sta aspettando una risposta ufficiale. Ma il “no” anche formale di Malta è praticamente scontato: al termine di un vertice di oltre tre ore a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha spiegato che il suo collega di Malta, Joseph Muscat, che ha contattato di persona nela serata di ieri «non ha assicurato alcun intervento, neppure in chiave umanitaria».

Durissime le parole di Muscat su Twitter, come riportato dall’Ansa: «Siamo preoccupati per la direzione presa dalle autorità italiane sull’Acquarius, che è in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali e rischiano di creare una situazione pericolosa per tutti quelli che sono coinvolti».

Secondo il premier Conte in questo modo «Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire e a farsi carico dell’emergenza». Conte sottolinea che «l’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato».

Sul tema il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, M5s, responsabile della gestione dei porti,  ha scritto su Twitter: “È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un’Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma #Malta è la spia di un’Europa che deve cambiare”. “Il presidente del Consiglio Conte”, ha sottolineato Toninelli parlando con Sky Tg24:  “ieri sera ha fatto inviare motovedette con medici a bordo e stamattina ne sono stati mandati altri due per sostituire quelli che hanno fatto il turno di notte. Hanno verificato che le condizioni all’interno della nave attualmente sono buone, ci sono viveri a sufficienza e stiamo aspettando l’ufficialità della risposta di Malta. E’ buon senso: i richiedenti asilo vanno salvati all’interno del porto più sicuro e vicin. L’’Italia non può più essere lasciata sola – ha aggiunto il Ministro – L’Europa non può più considerare il confine marittimo dell’Italia come confine solo italiano. La Guardia costiera italiana sta gestendo salvataggi in zone che non sono di competenza dell’Italia perché Malta e la Libia non pattugliano le zone di loro competenza”. Gli altri Paesi europei, ha aggiunto, “devono aprire i loro porti. Il problema è europeo. Dico a Malta e agli altri partner europei, quelli per esempio la cui bandiera sventola su queste navi Ong, che è giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità perché non sta scritto da nessuna parte che il Paese la cui bandiera batte sulla Ong non debba essere il Paese, una volta acquisiti questi migranti sulla nave, che debba gestire tutte le pratiche di messa in sicurezza e di salvataggio di queste persone”.

Sulla crisi degli sbarchi la Cancelliera tedesca Angela Merkel in un’intervista alla televisione pubblica Ard ha affermato che c’è bisogno di “una vera polizia europea di frontiera che possa agire anche se scontenta uno degli Stati Ue alle frontiere esterne”. Pochi giorni fa un’intervista alla Faz, la stessa Merkel si era detta convinta che “la sicurezza delle frontiere, la politica di asilo comune e la lotta alle ragioni dell’esodo dei migranti sono la vera questione esistenziale per l’Europa”, ammettendo che “parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo ilcrollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti”. La Merkel aveva detto inoltre: “Abbiamo bisogno di un sistema comune dell’asilo e misure comparabili nella decisione su chi rimane e chi no”.  Per la Merkel la Frontex dovrebbe diventare “nel medio periodo una vera polizia di frontiera con competenze europee” e nel lungo periodo dovrà esserci “un ente europeo per l’asilo”.

Intanto Medici senza Frontiere scrive su Twitter che la situazione a bordo dell’Aquarius “è stabile” ma gli “inutili ritardi” allo sbarco dei migranti “stanno mettendo a rischio le persone vulnerabili“,sottolineando che si tratta in particolare di 7 donne incinte e 15 persone ustionate, oltre a parecchi migranti con sintomi di ipotermia. “Serve con urgenza una rapida soluzione” alla vicenda e un “porto sicuro” dove sbarcare le persone soccorse, aveva twittato ancora prima la ong postando delle foto dei migranti che pregano e sottolineando che nessuno di loro sa dello stallo diplomatico in corso.

La soluzione arriva dalla Spagna. Il governo iberico ha dato la propria disponibilità ad accogliere la nave Aquarius nel porto di Valencia «È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone».

Fonti: Ansa, SkyTg24, Media Report

 

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