Salvini: “Non aiuto Mattarella dopo che ha creato il caos. Ora si torna al voto e la mia scelta resta Savona”

Salvini non rinuncia a Paolo Savona. E non intende tornare a trattare con il Quirinale per un governo senza l’economista. Il leader della Lega si è tirato fuori dall’impechment per il Capo dello Stato ma ha riservato una sorpresa ancora più amara a un Colle che nelle ultime ore è sembrato spalle al muro.

Savona, Salvini insiste con Mattarella

Salvini chiude definitivamente ad un governo Lega-5 Stelle che “salvi” il presidente e faccia perdere la faccia a lui e a Di Maio con la rinuncia a Savona in cambio del nulla osta di Mattarella. I Colle non può tornare al punto di partenza, ora: stando alle parole del leader della Lega, i giochi sono conclusi. Se ne riparlerà forse tra qualche mese, ma per ora può bastare.

Di Maio riapre all’ipotesi di un governo M5S-Lega tendendo la mano al Colle? Riapre “a chi? A che cosa?”, dice Salvini in diretta dal mercato di Pisa, dove questa mattina ha incontrato commercianti e cittadini, un bagno di folla trasmesso come sempre su Facebook. “Non è che siamo al mercato. Io ho una dignità e una serietà, abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze, ministeri per mantenere la parola data agli italiani, ci hanno detto no, no, no. Ora spieghi Mattarella come uscirne, noi siamo a disposizione per accompagnare il Paese al voto il prima possibile”.

Governo, Salvini chiude ai 5 Stelle
La colpa, dunque, è del Presidente della Repubblica, reo secondo Salvini di non aver accettato il suo aut aut sul nome di Paolo Savona all’Economia. Lo slogan da usare in campagna elettorale c’è già. L’obiettivo è tornare al più presto alle elezioni e far man bassa di consensi. Per fare cosa?

“Sono stato per settimane a Roma cercando di costruire un governo, è stato uno sforzo inutile – aggiunge Salvini, come riportato da Adnkronos – torno in mezzo agli italiani e quello che non ci hanno fatto fare settimana scorsa lo faremo a furor di popolo tra due-tre mesi”, dice Matteo Salvini.

Ma sulle alleanze non si sbilancia. “Non guarderò ai nomi e ai cognomi ma alle cose da fare, è chiaro che se non cambiano alcune regole Ue per l’Italia è finita”. La Lega dunque si alleerà “con chi sostiene il nosro programma di cambiamento”.

“Al voto subito, ma non il 29 luglio”

“Dal mercato di Pisa – aggiunge Salvini – rivolgo un appello al Presidente della Repubblica. Il Presidente dia agli italiani la data delle elezioni e gli italiani in cabina elettorale faranno giustizia di tutto quello che è successo in queste settimane”.

Al voto il 29 luglio? “Spero di no per gli italiani, perché a fine luglio c’è gente che lavora, ci sono gli stagionali, ci sono i nonni via coi nipotini, però prima si vota meglio è, perché bisogna uscire da questo pantano in cui – ripeto – qualcuno ci ha portato”.

Matteo Salvini: “Di Maio riapre? Ho una dignità…

“Chi vuole andare al governo con la Lega – va avanti – deve impegnarsi a cambiare alcune regole e alcuni vincoli, alcune direttive europee. Chi invece dice ‘signor sì, signor padrone, a Bruxelles hanno sempre ragione’, non può essere alleato con la Lega”.

L’attacco a Mattarella: “Fa quel che vuole”

Salvini ha ribadito che la Lega “domenica sarà in tutte le piazze italiane per chiedere l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, tanto fa quello che vuole lo stesso e allora tanto vale che lo eleggano i cittadini”.

Sul caso Savona

Il segretario leghista è tornato anche sul caso Savona. “Ci hanno detto togliete quel tizio là, ma perché? Perché in passato ha criticato dei vincoli e delle regole europee. Ma noi stiamo morendo di vincoli e regole Ue, se voglio andare a discutere il nostro modo di stare in Europa con chi lo faccio? Col solito servo? Col solito schiavo che va a Bruxelles col cappello in mano?”.Ma noi, ha ribadito, “non siamo in vendita, quindi o siamo nelle condizioni di fare quello che vogliamo fare con le persone scelte oppure sceglierà sua maestà Mattarella”.

Governo: Cottarelli attende sviluppi su un esecutivo politico

Fine delle speranze? Forse no. Si perché secondo fonti vicine a Carlo Cottarelli, “durante l’attività del Presidente del consiglio incaricato, sono emerse nuove possibilità per la nascita di un governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto – d’intesa con il Presidente della Repubblica – ad attendere gli eventuali sviluppi”. E’ quanto si sottolinea – scrive AdnKronos – in ambienti vicini a Carlo Cottarelli, in riferimento alle ricostruzioni giornalistiche su un possibile nuovo asse tra M5s e Lega.

Ma la Lega chiude di nuovo la porta

Non passa neanche un minuto che dalla Lega arriva una nuova chiusura. “Dal 4 marzo – si legge in una nota del Carroccio – per dare un governo al Paese abbiamo provato tutto. Abbiamo rinunciato alle presidenze di Camera e Senato, alla presidenza del Consiglio. Abbiamo provato la strada con il centrodestra e poi con i 5 Stelle. A questo punto, non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile”.

Governo: Giorgetti, difficile nuovo asse M5s-Lega

E a certificare lo stallo arrivano anche le parole del numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, intercettato dalle telecamere de ilfattoquotidiano.it. “L’ipotesi governo M5S-Lega è difficile che maturi. Giorgetti premier? Ipotesi fantasiosa”.

“Se non c’erano le condizioni tre giorni fa – osserva l’esponente del Carroccio – è difficile che ci siano adesso, però vediamo. Ora c’è Cottarelli che sta tentando di fare il governo e se i voti non ce li avrà dovremo studiare un percorso ordinato verso elezioni il prima possibile”.

Renzi: “Di Maio e Salvini da neuro”

E torna a parlare anche Matteo Renzi. “Dopo 87 giorni finalmente primo voto al Senato della nuova legislatura. Rischia di essere anche uno degli ultimi”, scrive su Instagram l’ex segretario del Pd, pubblicando la foto del display che attesta il suo voto al Senato.

“Tutto quello che avevamo previsto dopo la mancata riforma costituzionale sta purtroppo diventando realtà: caos politico, instabilità finanziaria, Italia debole in Europa -spiega il senatore del Pd-. Prima o poi anche gli altri riconosceranno che la necessità di cambiare le regole serve al Paese. Nel frattempo vediamo quante volte Di Maio e Salvini cambieranno idea stamattina. Prepariamoci alle elezioni, questi vogliono uscire dall’Europa ma non si capisce per andare dove #neuro #teatrino #vergogna #avanti“.

https://www.youtube.com/watch?v=AjsVz4lSx1g

Fonti: Adnkronos, Zoo Republic

 

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