Kyenge: “Feci tirate sulla mia casa”. Il vicino: “Sono quelle del tuo cane, che non raccogli mai”

KyengeL’ex ministro Cécile Kyenge aveva parlato di vandalismo certo motivato da xenofobia e odio politico: feci di cane lanciate contro la sua casa da ignoti, senza altro motivo che lo sfregio. E’ accaduto qualche notte fa. Le pareti dell’edificio e il cancello della casa di famiglia di Kyenge a Gaggio in Piano sono stati vandalizzati con spargimento di materie fecali e sacchetti di feci sono stati gettati all’interno del cortile, come riportato da Il Corriere della Sera. Aveva ricevuto solidarietà da molti, a partire dal Partito Democratico.

È stato per qualche ora un caso politico. Ora risulta essere stato solo il gesto esasperato di un vicino di casa per una questione di mancanza di buona educazione.  L’autore del gesto si è fatto avanti spiegando che quanto accaduto non legato in alcun modo all’attività politica dell’ex ministro. Parlando con Il Resto del Carlino il vicino di casa ha spiegato di essereesasperato perché il marito di Kyenge “non raccoglie le deiezioni del loro cane di grossa taglia“. Dopo l’ennesimo episodio ha raccontato di aver rimosso le feci e di averle gettate nel loro giardino, sporcando anche il muro: “Camminavo sulla ciclabile, ero distratto e sono finito col piede dritto sui bisogni voluminosi del cane. Poco più avanti c’erano altre sue ‘tracce’ e, come sempre, nulla era stato pulito. Ammetto che mi si è chiusa la vena, ho raccolto tutto e ho gettato l’escremento nel loro giardino sporcando anche il muro. Non è stato un bel gesto, lo so, ma non avete idea quante volte ci siamo ritrovati nelle medesime condizioni di disagio.Il giorno dopo, nello stesso punto lo stesso spettacolo. E il vicino agisce di nuovo, lasciando le feci avvolte in un fazzoletto davanti al cancello della villa.Personalmente non sono mai entrato nel giardino della loro abitazione in nessuna delle due occasioni e ribadisco che l’unica intenzione è stata quella di sfogarmiper una situazione che ormai si ripete da troppo tempo

L’europarlamentare del Pd Cecile Kyenge non risponde se non con accenno sulle deiezioni del cane, e argomentacosì:”A memoria mia e di tutta la nostra famiglia, non abbiamo ricordo di liti con i nostri vicini non abbiamo il sospetto che qualcuno, nel nostro quartiere, possa avercela con noi in generale, ed in particolare a proposito del nostro cane Zibi, tanto da raccogliere presunti escrementi di quest`ultimo in giro e rilanciarceli sui muri e sui cancelli. Mi sento in obbligo di inviare questo comunicato a seguito dell`informazione diffusa dalla stampa, relativa a presunte liti di vicinato che avrebbero portato qualcuno dei nostri vicini a compiere episodi delittuosi di spargimento di escrementi sui muri e sui cancelli della nostra casa. Sono a confermare, per quanto riguarda la mia famiglia, il buon rapporto che intratteniamo con i nostri vicini, molti dei quali vivono insieme a noi dalla nascita di questa zona residenziale di Gaggio, intrattenendo fin dal primo giorno rapporti eccellenti con noi. Il vicino anonimo, evocato da un giornale, che avrebbe raccolto escrementi di un cane presso il proprio domicilio, o lungo la strada, avrebbe rigettato contro il nostro muro escrementi di cui è l`unico a conoscerne l`origine. Mi pare, dunque – aggiunge l’esponente Dem – un tentativo di attribuire al nostro cane le responsabilità di un gesto d`odio compiuto proprio contro di me e la mia famiglia. Queste nuove interpretazioni emerse oggi mi addolorano ulteriormente, essendoci sempre comportati correttamente con i nostri vicini”.

E conclude con queste parole: Ho sporto regolare denuncia presso le autorità competenti, e intendo lasciare a loro la decisione di intraprendere accertamenti ed indagini affinché le responsabilità siano stabilite sulla questione.Nel frattempo, nonostante il tentativo di demoralizzazione che ne è conseguito, raccolgo le forze per portare avanti il mio lavoro, certa che l`inclusione e la successiva coesione sociale siano valori fondamentali per la vita di tutti noi cittadini italiani. Abbasso l’odio!“.
Fonti: Il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino

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