Laura Boldrini “decapitata”, il colpevole già identificato dalla Polizia – FOTO

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In queste ore è stato posto all’attenzione di tutta la nazione un truculento fotomontaggio della presidente della Camera Laura Boldrini in cui viene raffigurata con la testa asportata dal corpo ed un rivolo di sangue che le scende dalla bocca, come riportato dall’Ansa. Una minaccia evidente che viene seguita da parole di condanna nei confronti della politica del PD, di cui la Boldrini è una ferrea sostenitrice, sui migranti: “Questa è la fine che deve fare. Così, per apprezzare le usanze dei suoi amici”, un chiaro riferimento al macabro omicidio di Pamela Mastropietro, per il quale è stato arrestato un ventinovenne nigeriano.

A denunciare il vergognoso post ai danni della Boldrini è stato il gruppo ‘I Sentinelli di Milano’, da sempre impegnati a combattere casi di razzismo e sessismo dilaganti sul web e nella città lombarda. Il portavoce del gruppo Luca Paladini ha scritto come commento alla denuncia: “Non crediamo sia più tempo come pratica da social di cancellare il nome e il cognome di chi scrive o pubblica cose così. Noi diamo per scontato che Laura Boldrini abbia un grado di protezione tale da non rischiare nulla”, ma aggiunge che di persone di tal guisa: “si sta riempiendo il Paese con mandanti politici fin troppo noti”.

Sono bastate poche ore alla Polizia postale per rintracciare l’autore del post sulla presidente della Camera pubblicato su Facebook. Gli agenti stanno effettuando in queste ore una perquisizione nell’appartamento di un cinquantottenne artigiano di Cosenza per verificare che ci siano collegamenti con soggetti estremisti. Da un rapido controllo, infatti, è risultato che l’autore del post sia il proprietario di una pagina Facebook piena di immagini violente, minacce e personaggi armati. Secondo le prime informazioni pervenute, l’uomo non farebbe parte di gruppi estremisti, ma si diletterebbe semplicemente a postare fotomontaggi truculenti per denunciare quelli che a suo avviso sono i problemi del Paese ed i soggetti politici che li causano. Sebbene non raggiunga gli apici delle scorribande di Traini a Macerata, questo fotomontaggio è l’ennesimo campanello d’allarme di un razzismo dilagante in Italia e a cui sarebbe meglio porre un freno.

Fonte: Ansa

(Websource/Facebook)

F.S.

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