Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha cercato in vario modo di far comprendere ai genitori italiani l’importanza delle vaccinazioni per evitare il rischio di contagio di malattie da tempo sconfitte in età infantile. L’ultimo provvedimento approvato riguarda una pena pecuniaria per quei genitori che non avessero assolto il dovere di far vaccinare i figli e l’esclusione dalla partecipazione a scuola degli stessi. Una decisione quest’ultima che il consiglio comunale capitolino e la sindaca di Roma Virginia Raggi hanno ritenuta ingiusta nei confronti dei bambini, il cui primo interesse sarebbe quello di mantenere una continuità educativa.
Per tal motivo la Raggi ha scritto una lettera indirizzata al ministro della Salute a quello dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e al presidente della Regione Nicola Zingaretti per informarli della mozione approvata all’unanimità dal Comune di Roma. In questa si legge, come riportato da Repubblica: “L’intera Assemblea Capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell’attività e del percorso educativo considerando quest’ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità”. Il consiglio comunale della capitale ritiene che il legislatore abbia sottolineato la punizione dei genitori senza dare peso specifico all’eventuale contagio, fatto che secondo l’assemblea evidenzierebbe una mancanza di rischio.
Nella lettera in questione, infatti, viene evidenziato come la legge punisca, come riportato da Il Fatto Quotidiano: “Con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all’entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell’obbligo e a differenza della scuola dell’infanzia, non obbliga all’allontanamento del loro bambino. Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione. Ma se è così, appare ancor più cogente la necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti i bambini, se è proprio la legge per prima a spostare l’attenzione sulla sanzione invece che sul possibile esito contagioso”. Ciò basterebbe, secondo l’Assemblea Capitolina, a giustificare il ritorno a scuola dei bambini non ancora vaccinati al fine di assicurarne la continuità didattica.
F.S.
Fonti: Repubblica, Il Fatto Quotidiano
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