Uccisa e fatta a pezzi, i vicini del nigeriano: “Una persona tranquilla”

pamela mastropietro
(Facebook)

Si sta cercando di fare luce sulla vicenda di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi dopo essere fuggita da una comunità di recupero nel maceratese. Ieri il tragico epilogo, con il fermo di un nigeriano, accusato del delitto. Il giovane accusato dell’atroce delitto si è difeso, ammettendo di aver seguito la ragazza, ma di averla poi persa di vista. Quindi ha accusato altre persone. Nella notte, intanto, altre perquisizioni sono state eseguite in una residenza dove vivono altri stranieri.

I vicini di casa del nigeriano, ieri sera, spiegavano ai media locali: “In quell’appartamento ci abita una coppia di extracomunitari. Una signora ha avuto una bambina, nata nel gennaio dello scorso anno. Con loro non abbiamo avuto problemi di nessun genere. Persone pulite, molto educate e silenziose”. Secondo quanto si apprende, in queste ore, sono tre i nigeriani messi sotto torchio dagli inquirenti, dopo i fermi effettuati tra ieri sera e stanotte. Nessuno dei tre, però, avrebbe al momento confessato.

Emergono anche particolari sulle condizioni in cui era il corpo straziato di Pamela Mastropietro, come riportato da Il Corriere della Sera: “Mai vista tanta violenza”, sono le parole degli investigatori. L’arma utilizzata per ridurre a brandelli la giovane sarebbe un’accetta o una roncola, che gli inquirenti starebbero ancora cercando. Il corpo era stato sezionato in una ventina di pezzi, secondo quanto si apprende, tutti perfettamente ripuliti: non c’era sangue in quei trolley dove i resti di Pamela Mastropietro erano stati riposti praticamente in perfetto ordine. Intanto, nel corso della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, Federica Sciarelli ha riportato le parole di rabbia della madre della ragazza, che avrebbe saputo di quanto accaduto dai media e dal web.

GM

Fonte: Il Corriere della Sera

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