Claudia Gerini parla anche di maternità surrogata, tema presente nel suo ultimo film: “Lo ritengo una forma di sfruttamento del corpo femminile e, come tale, condannabile. A meno che una donna non ne sia consapevole. Se non è costretta dalle necessità o dalla fame a dare alla luce un bambino per poi venderlo. Se ha parametri di istruzione e cultura che le permettano di distinguere il bene dal male. Allora forse si può anche fare”.
E poi chiude sul suo futuro lavorativo: “Non farò mai la regista. Prometto. Anzi giuro. Non è il mio mestiere. Non ho quella pazienza”.
Fonte: Il Giornale
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