Giusy Bartilotta muore a soli 25 anni a causa di un male incurabile

(Websource/Instagram)

Allo sconforto per una malattia genetica rara che a soli 24 anni l’aveva costretta a lunghi periodi di degenza ospedaliera e che in più di un’occasione aveva fatto temere il peggio, i genitori di Giusi oggi aggiungono l’amarezza per una vita, quella della figlia, finita precocemente. Giusy Bartilotta è morta questa mattina a soli 25 anni, dal letto dell’ospedale regionale ‘Torrette’ di Ancona, dov’era ricoverata da qualche settimana per il riacutizzarsi della patologia che l’aveva colpita.

Nata e cresciuta a Matelica (Macerata), questa ragazza bella e solare aveva concluso i suoi studi decidendo di non affrontare il percorso universitario e dedicarsi sin da giovanissima al lavoro. Questo le aveva permesso di ottenere un posto come cameriera in un bar nel centro di Matelica e di diventare una figura familiare ed apprezzata dello stesso. Tutto andava per il meglio, anche la vita sentimentale (Giusy era fidanzata con un ragazzo da diversi anni), ma lo scorso anno nel mese di agosto ha accusato un malore improvviso, come riportato da Il Resto del Carlino.

Portata immediatamente in ospedale, i medici cominciano a ricercare la causa di questo improvviso malanno. Inizia un periodo di sofferenza fatto di ricoveri, analisi e ricerche infruttuose di una cura che sembra culminare alla fine di questa estate: Giusy è di nuovo in forze e non si ripresentano i sintomi che l’hanno debilitata nell’ultimo anno. Per un breve periodo tutti quelli che l’hanno amata hanno sperato che fosse la fine di un periodo buio, ma purtroppo così non è stato, come riportato da Cronache Maceratesi.

Qualche settimana fa Giusy accusa un malore, le sue condizioni fisiche peggiorano a vista d’occhio e costantemente. Ricoverata all’ospedale regionale Torrette tiene con il fiato sospeso tutti quelli che le vogliono bene ed infine, nelle prime ore di questa mattina, cede alla malattia gettando nello sconforto quanti ancora speravano in una ripresa miracolosa.

F.S.

Fonti: Il Resto del Carlino, Cronache Maceratesi

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